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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

La vita è una strada asfaltata piena di buche in cui è facile cadere

  Era la gara più difficile da vincere.  Nessuno avrebbe fatto sconti o raccontato storie farlocche per trionfare con l’astuzia. Anche dire una bugia, a fin di bene, sarebbe stato possibile per poter ipotizzare lo scontro che ne sarebbe derivato! La vita, quella che noi ci siamo dimenticati di avere avuto , cancellata nei meandri di un tempo che non c’è più e di quello che non c’è ancora,  è ormai una ipotesi di divieti.  Senza ne arte e ne parte, abbiamo approcciato a questa pandemia come l’apoteosi dell’umano sentire pregno di sconfitta. Abbiamo cercato di eludere le norme naturali,  ci siamo inventati dei complotti troppo grandi per degli esseri piccoli come noi e quindi mai reali e realizzabili, siamo riusciti a credere a delle incredibili fandonie. Sarà il Natale più atipico della storia moderna,  oppure sarà “tipico” di una evoluzione chiaramente inciampata nei meandri della socialità asociale dei social e del suoi derivati! Non sarò mai un influencer...

Monologo della solitudine

  Condizione “particolare”…si…proprio così. Se dovessi parlarvi della mia solitudine, la definirei proprio così. “Condizione particolare”. Perché la mia non è una solitudine di passaggio. Non è momentanea. Non passa con l’aspirina effervescente del cazzo. Non sono stato lasciato dalla mia ragazza. Non sono stato abbandonato da un parente, da un amico, da un cane, e nemmeno dai vicini. Non sono uscito da una canzone di Baglioni, insomma. No, no. Io sono sempre stato solo. Ma ciò non deve impietosirvi, attenzione. Per me è più che normale. È solo una “condizione particolare”. C’è chi non riesce a stare da solo e cambia partner continuamente e con ognuno picci picci e regalini e giostrine e baci perugina e “ti amerò tutta la vita” e “voglio sposarti” e “il nostro bambino si chiamerà così o colà”…sempre nomi di merda, tra l’altro. Ci sono quelli tristissimi che pur di non stare da soli organizzano le seratine a tema. Dio mio, tutto ma le seratine a tema no, vi prego. Una tribù di rinco...

Paolo Rossi ci ha lasciato il ricordo di un meraviglioso Mundial 82

  Maledetto duemila venti!  E' andato via anche Paolo Rossi , nome comune di un italiano fuori dal comune. Se penso agli anni del mio essere bambino, gli anni 80, uno dei simboli era proprio lui:  Pablito ! Fu chiamato in questo modo per le reti al Mundial di Spagna 82 , realizzazioni inaspettate e fragorose che portarono gli azzurri vilipesi e odiati dalla critica di Bearzot a vincere quel titolo. La cocciutaggine del tecnico friulano cambiò il destino di Paolo Rossi , che decise di chiamarlo nonostante il gravissimo ritardo di condizione dovute ai due anni di squalifica per la, brutta, storia del calcio scommesse in cui mezza serie A fu coinvolta. Quel mondiale, quei caldi giorni dell'estate del 1982  ( una delle più calde di sempre ),  partì molto male per l'ex centravanti della grande Juventus di Trapattoni.  Sembrava una presenza impalpabile in avanti, la critica giornalistica cercò in tutti i modi di convincere l'allora Commissario Tecn...

La strada, due scarpe, una maglietta e un pantaloncino: basta questo!

  Correre, fare sport, creare una struttura alternativa alla palestra chiusa   ( in cui consumavo più caffè che calorie, questo va detto )   e alla piscina   senza più acqua ne corrente, ne ferma:   l'attività fisica , ostile al periodo che viviamo di pandemia da   Sars Cov 2   ( la vendetta ),   è stata la vera sfida di un periodo ormai lungo 7 mesi   in  cui si è passata ogni forma possibile di esperienza umana e disumana! Non lo diciamo in giro, perché vedo che tanta gente ha giustamente voglia di divertirsi, ma io, anche senza restrizioni,  per le feste continuerei a fare ciò che ho sempre fatto: niente di niente.  Ne ora, ne mai! Quindi  in questo periodo pre-natalizio in cui l'albero è stato fatto in casa già il 31 Agosto , e dove saranno vietati per ordine del Presidente del Consiglio cenoni e spostamenti, e anche un sana sciata a spazzaneve per creare la valanga azzurra e la slavina all'italiana,  cosa ci è ri...