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I diari di Turner

 I Diari di Turner (The Turner Diaries) è un romanzo del 1978 scritto da William Luther Pierce, un fisico statunitense e fondatore della National Alliance, un’organizzazione suprematista bianca. Pubblicato sotto lo pseudonimo di Andrew Macdonald, il libro è un’ucronia distopica che narra, in forma di diario fittizio, le vicende di Earl Turner, un militante bianco che si unisce a un’organizzazione segreta per scatenare una guerra razziale negli Stati Uniti contro un presunto "Sistema" dominato da ebrei e minoranze etniche. La narrazione culmina in una rivoluzione violenta, con attentati, esecuzioni di massa (il famigerato "Giorno della Corda") e un olocausto nucleare, fino alla creazione di uno stato etnicamente "puro" per i bianchi. Ambientato inizialmente negli anni ’90 e con un epilogo nel 2099, il romanzo glorifica il genocidio delle "razze non bianche" e dei "traditori bianchi", presentandolo come un’azione necessaria per la sopravvivenza della razza ariana.

Contenuti e ideologia
Il libro si basa su un’ideologia profondamente razzista e antisemita, che riflette le convinzioni di Pierce: gli ebrei sarebbero una "razza parassita" che controlla media e istituzioni per indebolire i bianchi attraverso multiculturalismo, immigrazione e mescolanza razziale. Pierce riprende idee da The Franklin Letters di Revilo P. Oliver, un testo che considera le razze in competizione biologica, dove la mescolanza razziale è vista come un’arma per indebolire i "geni superiori" dei bianchi. La narrazione è cruda, con una struttura narrativa debole: i personaggi sono bidimensionali, e la trama è un susseguirsi di eventi violenti spesso scollegati, pensati più per ispirare azione che per creare un’opera letteraria coerente.
Impatto culturale e politico
I Diari di Turner sono diventati un testo di culto per l’estrema destra americana, vendendo centinaia di migliaia di copie (si stima 500.000 entro il 2000, più innumerevoli download in PDF). È stato distribuito in contesti come i gun show e su siti xenofobi, ed è considerato un manuale operativo per gruppi suprematisti bianchi. Il libro ha ispirato numerosi atti di terrorismo:
  • Timothy McVeigh, autore dell’attentato di Oklahoma City nel 1995 (168 morti), era ossessionato dal romanzo, che descrive un attacco simile con un furgone pieno di esplosivo a base di fertilizzante.
  • The Order, un gruppo neonazista attivo negli anni ’80, fondato da Robert Jay Matthews, prese il nome direttamente dal romanzo. Compì rapine, omicidi (come quello del conduttore radiofonico ebreo Alan Berg) e attentati, finanziando la propria guerra contro lo "stato ebraico". Questo gruppo è al centro del film The Order (2024), con Jude Law, che rievoca la loro ascesa e caduta.
  • Dylann Roof, autore della strage di Charleston nel 2015 (9 afroamericani uccisi), condivideva ossessioni simili a quelle del libro, come il timore di una "guerra razziale" e degli "stupri di neri contro donne bianche".
  • L’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 ha visto il testo citato come fonte ideologica per gruppi come QAnon e Proud Boys.
Influenza sul film The Order
Il film The Order, diretto da Justin Kurzel e uscito nel 2024, racconta la storia vera del gruppo omonimo, con Jude Law nei panni di un agente dell’FBI che dà la caccia ai terroristi. Il romanzo di Pierce è esplicitamente citato nel film come la principale fonte d’ispirazione per Matthews e i suoi seguaci, che lo usarono come un piano in sei fasi per rovesciare il governo statunitense e instaurare una "nazione ariana". Il film sottolinea come il libro, con il suo immaginario apocalittico e violento, abbia fornito un supporto teorico a movimenti estremisti, un’influenza che si estende fino agli eventi recenti, come l’assalto al Campidoglio, dove copie dei Diari furono ritrovate tra i rivoltosi.
Critiche e contesto
Nonostante la sua qualità letteraria scarsa, descritta come "rozza" e "priva di struttura" da critici come quelli di Pulp Magazine, il libro ha un impatto psicologico devastante, come sottolinea il narratore stesso: "Il vero valore dei nostri attacchi risiede nell’impatto psicologico, non nelle vittime immediate". Pierce era consapevole dei limiti del testo, ma il suo scopo non era artistico: voleva fornire una guida per l’azione, un "filo nero" per radicalizzare i bianchi vulnerabili, sfruttati o disillusi, come evidenziato da Jude Law in un’intervista al Corriere della Sera. Il romanzo è stato tradotto in molte lingue, incluso l’italiano (La seconda guerra civile americana, Edizioni Bietti, 2015), con un’introduzione di Giorgio Galli che ne contestualizza la pericolosità.
Razzismo in America e i Diari
Affermare che i Diari di Turner siano l’origine di "tutti i razzismi dell’America" è però un’esagerazione. Il razzismo negli Stati Uniti ha radici profonde, che risalgono alla schiavitù, alle leggi Jim Crow e alla segregazione, come raccontano film come Selma o Il diritto di contare. Tuttavia, i Diari hanno amplificato e strutturato un tipo specifico di razzismo moderno: quello suprematista bianco, armato e organizzato, che vede nel multiculturalismo una minaccia esistenziale. Il testo ha dato una narrazione coerente a gruppi estremisti, offrendo loro un immaginario di guerra razziale che giustifica la violenza. La sua influenza si vede non solo negli atti terroristici, ma anche nella retorica di movimenti contemporanei, come quelli che hanno sostenuto Trump o che si oppongono al controllo delle armi, un tema centrale nel libro.
In sintesi, i Diari di Turner non sono la causa del razzismo americano, ma un catalizzatore per la sua espressione più violenta e organizzata, un "libro assassino" che ha ispirato stragi e continua a influenzare l’estrema destra globale, come dimostrato dal film The Order e dagli eventi recenti.

L’impatto culturale dei Diari di Turner è profondo e inquietante, nonostante il romanzo non abbia valore letterario significativo. Scritto da William Luther Pierce nel 1978, questo testo è diventato una sorta di "bibbia" per l’estrema destra suprematista bianca, influenzando non solo il panorama culturale americano, ma anche quello globale, attraverso la radicalizzazione di individui e gruppi, la produzione di opere derivate e la sua persistenza come simbolo ideologico.
Radicalizzazione e movimenti estremisti
I Diari di Turner hanno avuto un ruolo centrale nella cultura dell’estremismo bianco, fornendo una narrazione che glorifica la violenza razziale e offre una roadmap per una presunta "guerra razziale". Il libro ha ispirato gruppi come The Order, attivo negli anni ’80, che ha compiuto omicidi e rapine per finanziare una rivoluzione razzista, e ha influenzato attentati terroristici di alto profilo:
  • L’attentato di Oklahoma City del 1995, compiuto da Timothy McVeigh (168 morti), replicava direttamente una scena del libro, dove un edificio governativo viene distrutto con un’esplosione.
  • La strage di Charleston del 2015, perpetrata da Dylann Roof, rifletteva l’ossessione per la "purezza razziale" promossa dal romanzo.
  • L’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 ha visto il testo citato da gruppi come QAnon e Proud Boys, con copie ritrovate tra i rivoltosi.
Il romanzo ha dato una struttura ideologica a movimenti che vedono il multiculturalismo e le minoranze come minacce esistenziali, alimentando una cultura di paranoia e violenza. È stato distribuito in ambienti come i gun show, fiere di armi, e su piattaforme online estremiste, raggiungendo un pubblico globale (si stimano 500.000 copie vendute entro il 2000, più innumerevoli download).
Influenza su media e cultura popolare
Il testo ha lasciato un segno anche nella cultura popolare, spesso come oggetto di analisi critica o ispirazione per opere che ne denunciano la pericolosità:
  • Film e documentari: The Order (2024), con Jude Law, esplora l’eredità del romanzo attraverso la storia vera del gruppo omonimo, mostrando come il libro abbia ispirato crimini reali. Altre opere, come il documentario White Terror (2005), analizzano il suo ruolo nella radicalizzazione.
  • Letteratura e saggistica: Il romanzo è spesso citato in studi sul terrorismo e l’estremismo, come in American Swastika di Pete Simi e Robert Futrell, che lo descrivono come un "manuale" per i suprematisti bianchi.
  • Musica e sottoculture: Band di musica white power, come quelle legate all’etichetta Resistance Records (fondata da Pierce), hanno usato il romanzo come ispirazione per testi che promuovono l’odio razziale.
Simbolismo e linguaggio culturale
Il libro ha introdotto concetti e simboli che sono diventati parte del linguaggio dell’estrema destra:
  • Il "Giorno della Corda", descritto nel romanzo come un’esecuzione di massa di "traditori razziali", è diventato un meme e un grido di battaglia per gruppi neonazisti, spesso citato su forum come Stormfront o 4chan.
  • La narrazione di un "Sistema" controllato da ebrei ha alimentato teorie del complotto, come quelle di QAnon, che vedono élite globali come nemici della "razza bianca".
  • La retorica del libro, come la paura della "sostituzione etnica" o del "genocidio bianco", è penetrata nel discorso politico mainstream, influenzando figure come i sostenitori di Trump o movimenti anti-immigrazione in Europa.
Impatto globale e traduzioni
Il romanzo non è rimasto confinato agli Stati Uniti. È stato tradotto in diverse lingue, tra cui l’italiano (La seconda guerra civile americana, Edizioni Bietti, 2015), e ha influenzato movimenti estremisti in Europa, come i gruppi neonazisti in Germania o i movimenti anti-immigrazione in Italia, dove figure come Matteo Salvini hanno sfruttato retoriche simili, pur senza un legame diretto con il testo. In Russia, il libro è circolato tra gruppi ultranazionalisti, contribuendo a una cultura di xenofobia post-sovietica.
Effetto psicologico e culturale
Il vero impatto culturale dei Diari risiede nel loro effetto psicologico, come sottolineato nel testo stesso: "Il vero valore dei nostri attacchi risiede nell’impatto psicologico, non nelle vittime immediate". Pierce ha creato un’opera che non mira a intrattenere, ma a radicalizzare, offrendo una visione apocalittica che giustifica la violenza come "dovere morale". Questo ha avuto un effetto domino:
  • Ha normalizzato il discorso razzista in certi ambienti, rendendo accettabile l’idea di una "guerra razziale".
  • Ha creato una sottocultura di "martiri" e "guerrieri", dove individui come McVeigh o Roof si vedono come eroi di una causa più grande.
  • Ha influenzato il modo in cui i media e le istituzioni affrontano l’estremismo: l’FBI e l’Anti-Defamation League monitorano il testo come un indicatore di radicalizzazione.
Critiche e reazioni culturali
Il libro è stato ampiamente condannato per la sua ideologia, ma la sua diffusione ha costretto la società a confrontarsi con il razzismo sistemico e l’ascesa dell’estrema destra. Opere come The Order cercano di sensibilizzare sull’eredità del romanzo, mentre iniziative educative, come quelle del Southern Poverty Law Center, usano il testo come caso studio per combattere l’odio. Tuttavia, la sua disponibilità online (è facilmente reperibile in PDF) e la sua aura di "testo proibito" continuano ad attrarre nuovi lettori, perpetuando il suo impatto culturale.
Conclusione
I Diari di Turner hanno avuto un impatto culturale devastante, non per il loro valore artistico, ma per la loro capacità di ispirare violenza e radicalizzare individui. Hanno plasmato una sottocultura estremista che persiste ancora oggi, influenzando atti terroristici, movimenti politici e opere culturali che ne denunciano la pericolosità. Più che un romanzo, è un manifesto che ha trasformato l’ideologia razzista in azione, lasciando un’eredità tossica che continua a minacciare la coesione sociale.

I Diari di Turner (The Turner Diaries) è un romanzo distopico del 1978 scritto da William Luther Pierce, leader suprematista bianco e fondatore della National Alliance, sotto lo pseudonimo di Andrew Macdonald. Pubblicato inizialmente a puntate sulla rivista Attack!, è un’opera di propaganda mascherata da narrativa, che racconta, in forma di diario fittizio, la storia di Earl Turner, un militante bianco che partecipa a una rivoluzione violenta negli Stati Uniti per rovesciare un presunto governo controllato da ebrei e minoranze etniche.
Trama
Il libro è ambientato in un futuro immaginario (inizialmente anni ’90, con un epilogo nel 2099) in cui gli Stati Uniti sono sotto il controllo del "Sistema", una coalizione di ebrei, politici liberali e minoranze che, secondo la narrazione, opprimono i bianchi attraverso leggi sul controllo delle armi e politiche di integrazione razziale. Earl Turner, il protagonista, si unisce all’Organizzazione, un gruppo clandestino di resistenza bianca, e successivamente all’Ordine, un’élite segreta che pianifica una guerra razziale.
La trama segue le azioni di Turner e dei suoi compagni mentre compiono attentati terroristici, rapine e omicidi per destabilizzare il Sistema. Un evento chiave è l’attacco al quartier generale dell’FBI con un camion-bomba, che richiama l’attentato reale di Oklahoma City del 1995. La rivoluzione culmina nel "Giorno della Corda", in cui i "traditori bianchi" e le minoranze vengono linciati in massa. Alla fine, Turner si sacrifica in una missione kamikaze, facendo schiantare un aereo con una bomba nucleare su una base militare, aprendo la strada a un olocausto nucleare globale. L’epilogo descrive un mondo in cui i bianchi ariani dominano, dopo aver sterminato le altre razze.
Struttura e stile
Il romanzo è scritto come un diario, con uno stile crudo e funzionale, privo di profondità letteraria. I personaggi sono bidimensionali, privi di sviluppo psicologico: Turner è un fanatico senza dubbi, e i suoi nemici sono caricature razziste (gli ebrei sono descritti come "parassiti", i neri come "stupratori"). La narrazione è frammentata, con eventi violenti che si susseguono senza una vera coesione narrativa, riflettendo l’intento di Pierce di creare un manuale operativo più che un’opera d’arte. Critici come quelli di Pulp Magazine lo hanno definito "rozza propaganda", ma il suo scopo non era estetico: Pierce voleva ispirare azione.
Ideologia
Il libro è un manifesto suprematista bianco, antisemita e razzista. Riprendendo idee da testi come The Franklin Letters di Revilo P. Oliver, Pierce promuove la teoria che le razze siano in competizione biologica e che la mescolanza razziale sia un’arma per indebolire i bianchi. Gli ebrei sono dipinti come orchestratori di un complotto globale per controllare media, economia e governi, mentre i neri e altre minoranze sono stereotipati come violenti e inferiori. La soluzione proposta è un genocidio totale, descritto con toni celebrativi, per creare un’utopia ariana.
Temi e simbolismo
  • "Giorno della Corda": Un simbolo centrale del libro, rappresenta l’esecuzione di massa di chi ha "tradito" la razza bianca, un concetto che è diventato un meme tra i gruppi neonazisti.
  • Il Sistema: Una metafora per il presunto controllo ebraico sulla società, che riflette teorie del complotto antisemite.
  • Sacrificio e martirio: Turner è un "eroe" che si immola per la causa, un modello per i lettori radicalizzati.


Impatto
I Diari di Turner hanno avuto un impatto devastante, diventando un testo di culto per l’estrema destra. Ha ispirato gruppi terroristici come The Order e atti come l’attentato di Oklahoma City del 1995 da parte di Timothy McVeigh, che si ispirò direttamente alla scena del camion-bomba. È stato anche collegato a stragi come quella di Charleston (2015) e all’assalto al Campidoglio del 2021. Venduto in centinaia di migliaia di copie (circa 500.000 entro il 2000), è facilmente reperibile online e continua a radicalizzare individui, nonostante sia stato bandito in alcuni paesi come la Germania.
Contesto e scopo
Pierce ha scritto il libro per radicalizzare i bianchi disillusi, sfruttando paure di "sostituzione etnica" e "genocidio bianco". Non era destinato a un pubblico letterario, ma a militanti: il testo è stato distribuito in ambienti come i gun show e su siti estremisti. La sua influenza è evidente nella retorica di movimenti moderni, come quelli anti-immigrazione o i gruppi QAnon, che riprendono le sue teorie complottiste.
In sintesi, i Diari di Turner è un’opera di propaganda violenta e razzista, progettata per incitare all’azione più che per raccontare una storia. La sua eredità è tragica, avendo ispirato decenni di terrorismo e alimentando una cultura di odio che persiste ancora oggi.

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