ACR MESSINA, una telefonata allunga la vita. Il presidente centralinista e il piano per fallire senza conseguenze
Sentite che incipt:
"Ci sono un "miliardario" senegalese e un tabaccaio di Palermo, rappresentano una società senza passato e senza futuro che essere ha sede in Lussemburgo e che sembra abbia pochissimi euro come capitale sociale.
Vanno in Belgio a rilevare una società (un altro fondo come loro , asiatico) di seconda divisione piena di debiti, ma non ci mettono un euro. Questa società fallisce e scompare dal calcio.
Non contento decide di venire a Messina a prendere una società che non vedeva l'ora di trovare qualcuno come loro.
Soldi? Nessuno! A parte quelli del monopoli"
Ok.
Non abbiamo scherzato, questa è una storia vera.
Un racconto che spiega il livello del paese, del mondo dello sport e del calcio in particolare, dove queste storie si ripetono senza che nessuno faccia davvero niente. Anzi, in maniera del tutto ingenua, quando questi truffatori (è il loro nome, non chiamiamoli furbetti) si presentano lo show (decadente) crea un gruppo di creduloni che sperano ingenuamente che, almeno questa volta, non capiterà loro quello che sempre accadrà.
Le tappe di questa storia sono paradossali e ridicole, come sempre accade in questi casi. Eppure, guai a mettere in guardia le persone: verrai tacciato di essere uno jettatore, un filo qualcosa ecc.ecc.
La gestione ignorante e pressappochista della squadra, senza nessuna visione, si è concretizzata in otto anni assolutamente deludenti e pieni di sofferenze, con l'eccezione della promozione dalla D alla C di qualche stagione fa (ma solo grazie a dei soci campani poi esautorati).
Un susseguirsi di allenatori licenziati, giocatori impresentabili per qualsiasi tipo di categoria, e una organizzazione societaria inesistente e orientata verso l'incomunicabilità verso la tifoseria (utente finale) e la distruzione di qualsivoglia visione del futuro.
Un progetto sportivo del tutto inesistente che ha portato alla devastazione del settore giovanile (subappaltato, solo a Messina) in un torneo, quello di serie C, in cui il minutaggio dei giovani calciatori porta contributi e crediti federali, importante per società che non hanno incassi sostanziosi.
Ma Messina non è Centuripe o Figline Valdarno, con una progettualità e una speranza c'è tanta passione sotto la cenere, ed allo stadio 10.000 presenze sono un risultato facilmente raggiungibile.
Solo che bisogna investire, creare empatia, creare un gruppo storico, fare contratti di prospettiva con leader e giovani promettenti, magari creare dal vivaio qualche buon giovane da vendere. Insomma bisogna ingegnarsi.
Normale il disamore e la richiesta dei tifosi di passare la mano.
In questo clima si è arrivati a questa stagione in cui non è stato confermato il Ds dell'ultima stagione, l'eccellente Roma abilissimo a fare le nozze con i fichi secchi, ed è stata costruita una compagine senza ne arte ne parte con l'obiettivo del minutaggio. In attesa di un famoso acquirente mai palesatosi davvero.
Ed eccoci all'arrivo di DouDou Cissè e soci (fantasma)
Sin dall'inizio i fantasmi e i dubbi erano legittimi.
Ma andiamo con ordine per fare capire quanto l'amore verso la propria squadra generi e autorizzi certi mostri a fare danni. Danni incalcolabili.
Il valore del Messina?
Nessuno: prima dell'arrivo del senegalese (miliardario virtuale) pochissimi contratti biennali. E un debito mostruoso di circa 1.400.000 di euro frutto di tasse non pagate con l'erario (uno dei vulnus fondamentali per capire la vicenda) e con i "fornitori".
Sciotto ha preso il Messina gratis dopo un fallimento, e ora ha fissato il prezzo (assolutamente fuori mercato) di 2-500-000 di euro più di debiti. Circa 4 milioni di euro.
Chi potrebbe mai acquistare a queste cifre?
Nessuno sano di mente. Il calcio fornisce uno strano escamotage: se fallisci riparti dall'Eccellenza senza debiti (prima era la serie D, troppa grazia) e se c'è un progetto serio è la migliore strada possibile.
Chi prenderebbe una squadra quasi retrocessa in serie D con quel fardello economico? Ripeto nessuno.
L'arrivo dei Fondi di investimento
Una delle cose più facili da fare in Italia sono i fallimenti, se con adeguate competenze possono essere una ottima idea per uscire ripuliti senza debiti con l'erario.
La storia del Parma di Tanzi, passato per finta a Manenti, è un esempio al quale non si è mai posto rimedio.
Lo schema è semplice: la società A è piena di debiti con lo Stato che mai pagherà, ma ha dei crediti di qualsiasi natura e può contare fino a fine stagioni su incassi cospicui (sui quali non pagherà mai tasse).
Siccome chi possiede la società A con un fallimento potrebbe avere dei problemi serissimi e avere tragiche conseguenze con le proprie proprietà, decide di servirsi della Società B.
Cosa farà la società B: acquisterà con la promessa di ripianare tutto la società A, andranno dal notaio, magari non ci sarà nessun passaggio di soldi (se non simbolico) e questa società B si farà carico dei debiti.
E' una delle tantissime modalità, con mille evenienze e anche con tribunali fallimentari.
Quando questo accade la società B, che in generale è a capo di gente senza nome e senza passato, nullatenente nel migliore dei casi, piloterà la società portando alla fine i libri in tribunale nell'impossibilità di pagare. E sarà inevitabile la chiusura dei battenti.
In caso di società per azioni, o similari, il vecchio proprietario terrà una piccola quota per se per "garantire continuità" ad altri soci o ad altri polli da spennare, poi (nel silenzio generale), uscirà anche da quella piccola quota.
Intanto in quella gestione tutto quello che è di proprietà della società, tutti gli attivi e crediti, saranno incassati. Quello che resterà di questo depauperamento sarà di fatto uno scheletro vuoto e saranno penalizzati soprattutto i fornitori, perché i dipendenti saranno creditori privilegiati (ma anche loro avranno seri problemi a recuperare i loro stipendi).
Nella società attuale del nostro paese a fare da società B sono alcuni (ma non tutti, sia chiaro) Fondi di Investimento.
In generale senza passato, senza una storia, e i cui titolari non hanno nemmeno un semplice Curriculum vitae da dimostrare.
Vengono scelti da avventurieri di cui mai si conoscerà l'identità in paradisi fiscali, gente con nomi comuni (che troveremmo a migliaia)
Ed ecco a voi l'arrivo di DouDou Cissè (nome comune di senegalese) e Alaimo (cognome comune palermitano): provate a cercarli ovunque. Troverete migliaia di persone con quei nomi.
Introvabili e senza passato.
Il profilo perfetto.
L'esperienza Deinze,
primo campanello d'allarme.
Per chi mi conosce sa che, da anni, conosco bene il settore delle truffe e degli imbroglioni: a livello nazionale sono per fortuna conosciuto per il mio lavoro e per la mia serietà.
Quando ho saputo dell'esistenza di questa storia e che questo gruppo, AAD Invest (bel nome che non vuol dire nulla), mi sono messo ad indagare e quante belle cose ho scoperto...
Intanto un giornalista belga mi ha scritto in privato questo:
"Il Cissé pensava di poter ottenere un prestito o un investimento da Deinze nel suo portfolio e poi far sparire quel denaro chissà dove. Sfortunatamente, i bilanci del Deinze erano così pessimi che non è riuscito a trovare un idiota disposto a prestargli denaro."
Il KMSK Deinze è stato il primo club acquisito dalla piccola società lussemburghese AAD Invest Group (capitale sociale di appena 12 mila euro), nata a febbraio e composta da personaggi totalmente sconosciuti al mondo della finanza e al mondo del calcio. L’AAD Invest Group ha formalmente rilevato il KMSK Deinze il 6 novembre, alla cifra simbolica di un euro, quando era già in difficoltà, dopo che per settimane aveva già promesso ad ottobre enormi risorse finanziarie per risanare il vecchio debito e rilanciare la squadra (cosa vi ricorda?).
Ma in oltre un mese, neanche una promessa è stata mantenuta al punto che i calciatori hanno deciso di non scendere in campo. Alcuni calciatori, quelli stranieri, erano già partiti e rientrati in casa dopo l’umiliazione di essere rimasti senza automobile: hanno dovuto consegnare le loro auto in leasing concesse dal club per i mancati pagamenti delle rate da parte della società. L’amministratore dell’AAD Invest Group, Doudou Cisse, per settimane ha promesso che avrebbe portato i soldi ai calciatori e a tutto lo staff, ma ogni promessa si è frantumata in una delusione.
(anche questo lo abbiamo visto)
"L'amarezza dei tesserati del Deinze è palpabile. Le rassicurazioni del proprietario Cissé, che aveva promesso di saldare tutti i debiti, si sono rivelate false promesse. "Ci ha ingannati", affermano i calciatori, sottolineando come la fiducia riposta nel proprietario sia stata tradita. Un epilogo amaro che sancisce la fine di un'avventura calcistica e getta nello sconforto un intero ambiente."
L'arrivo a Messina.
All'improvviso il 2 Gennaio, con una classifica già disperata, avviene il "cambio di proprietà"
"L’ACR Messina comunica che in data odierna, presso lo studio del notaio Silverio Magno, è stato formalizzato il passaggio del pacchetto di maggioranza del club. La AAD Invest group, a mezzo di procura notarile assegnata a Stefano Alaimo, assistito dal dott. Francesco La Fauci, ha rilevato l’80% delle quote. La sottoscrizione dell’atto è avvenuta con palese disponibilità del presidente Sciotto, il quale ha chiesto e ottenuto precise garanzie sul futuro dell’ACR Messina. Nei prossimi giorni la nuova proprietà si presenterà alla città nel corso di una conferenza stampa. Intanto, il neo presidente Stefano Alaimo si è messo subito al lavoro per la definizione dell’organigramma societario e sportivo."
Questo è quello che sapevamo fino a qualche giorno fa. Ma dopo accurate indagini e verifiche, grazie anche all'aiuto di alcuni utenti e giornalisti, abbiamo scoperto ben altro.
Intanto tutto era pronto dal 6 di Settembre del 2024
Si: esatto! Da Settembre del 2024 era già tutto definito. Bisognava solo organizzare, preparare, gestire il passaggio fasullo di quote.
Perchè dico questo? Quali sono le prove?
Scaviamo e scopriamo che il "presidente" designato, Stefano Alaimo, ha ricoperto il ruolo di centralinista presso la azienda francese di fundraising Cicogne France.
Addirittura nel sito dell'azienda Alaimo risulta ancora in organico
https://www.cigognefrance.com/decouvrez-notre-agence/
Questa azienda cerca "cacciatori di donazioni" ed ha delle particolarità. E' sempre a caccia di "dipendenti", ma da quanto scoperto ha un piccolo problema: i soldi promessi non arrivano se tu non prendi donazioni. Finito il periodo di prova non accadrà mai che ti assumano alle condizioni richieste.
Ma questa cosa non accade solo la, anche in Italia accade. Non è sicuramente questo il vulnus, in questo caso.
Torniamo a Stefano Alaimo, chi è?
Bene, ed andiamo alla prova numero 1.
Premesso: Sciotto ci parlava di una trattativa con una misteriosa società straniera con un "patto di riservatezza". La società era da sempre la AAD INVEST.
Era Giugno del 2024.
Non esistevano altre trattative, siccome i debiti con l'erario e con altri non precisati soggetti erano ingenti, bisognava salvaguardare le aziende di famiglia da fastidiose cartelle esattoriali. Associate alle preoccupazioni di salute del "presidente", veniva fuori questa opportunità.
Soltanto che bisognava arrivare a questa pseudo cessione al momento giusto.
Per evitare che ci fosse il tempo di intervenire.
L'idea giusta era farla a chiusura del mercato di gennaio, o poco prima.
Bisognava farla digerire alla tifoseria, che sin da subito ha voltato le spalle alla famiglia Sciotto, e che ha disertato per mesi lo stadio.
L'accordo con questa società fantasma era pronto da mesi.
Come vedremo tra poco...
A questi farabutti si è rivolto un altro imprenditore di Singapore, però, che gestiva la squadra del Deinze in Belgio. Ed è stato il primo intoppo. La società di prestanome del Lussemburgo, attrezzata per queste evenienze e totalmente vuota di soldi, ha deciso (ingolosita dagli incassi e dalla possibilità di svuotare le casse) di affrontare l'avventura belga.
Ma la situazione è precipitata prima del tempo a causa della pressione dei giornalisti e da un giudice del tribunale delle Fiandre che è andato a fondo. La fuga è stata immediata, ma non è passata inosservata ed ha rallentato e creato un problema per l'acquisizione fasulla del Messina.
Ma torniamo alla prova che tutto era già definito dal 6 Settembre del 2024.
E ci aiuta una dichiarazione di commiato improvvida e per fortuna rimasta nascosta fino ad ora della Cicogne France:
Nella pagina Instagram di questa azienda francese, il 6 Settembre si fanno gli auguri a Stefano Alaimo come presidente del Messina!
Il 6 Settembre 2024, all'insaputa di tutti, Alaimo era già presidente dell'ACR!
Il centralino francese orfano del palermitano aveva nella sua pancia il nuovo presidente febbricitante della compagine siciliana.
La storia di "famiglia" appare ancora più inquietante arriva quando conosciamo la figlia di Alaimo, Lea.
https://www.linkedin.com/in/lea-alaimo-103aa6308/?originalSubdomain=fr
Dalla sua pagina "linkedin" scopriamo che proprio a settembre, mentre il padre si lancia verso nuove conferenze stampa, diverse dalle conference call dei call center, lei diventa l'incaricato della azienda nella selezione del personale.
Per carità, nessun reato, ma una coincidenza non da poco.
Tra le esperienze, prima di questo incarico, era una commessa che vendeva borse.
Scavando nel passato della ragazza scopriamo che era intestataria del tabacchino in viale Francesco Scaduto 2 di Palermo prima di una strana fuga in Francia di molti anni fa.
Ovviamente era il padre a gestirlo, ma non poteva figurare e non sarebbe mai stato utile come nulla tenente.
Intanto Roma viene contattato come direttore Sportivo, sarebbe un ritorno, ma all'inizio non accetta, poi giorno 14 finalmente accetta e viene nominato ufficialmente.
La campagna acquisti del direttore è da applausi, quasi 30 operazioni in entrata e in uscita, un vero miracolo per allestire a tempo di record una squadra che perde Modica, e acquisisce alla vigilia della trasferta di Caserta, il nuovo allenatore Banchieri (l'unico che ha accettato e che si dimostrerà competente e serio)
Si crea un gruppo completamente nuovo, improvvisamente riappare la comunicazione totalmente assente, si crea una empatia. E qui inizia l'operazione di mistificazione, tra vittime e carnefici. E la città, in preda al desiderio di rialzarsi almeno calcisticamente ritorna allo stadio. Riprende fiducia.
Eh si...
Ma i tifosi, che non capiscono, vedono arrivi, pensano che la fidejussione sia stata implementata e non si rendono conto che il marcio cova sotto i festeggiamenti per "la fine dell'era Sciotto"
Poi qualcosa cambia e...
Il 31 Gennaio
Una delle conferenze stampa più ridicole ed assurde di sempre con il senno di poi
Intanto chi è Doudou Cissè?
https://entreprises.lefigaro.fr/sas-4u-s-42/entreprise-790199509
Era stato condannato in Francia a un'interdizione dalla gestione per 8 anni a causa del fallimento di questa azienda. Continuo modus operandi: apre società, fa prestiti bancari, le manda in fallimento e non rimborsa .
Ecco chi è!
Ma torniamo alla conferenza stampa del cazzaro...
Introduzione di Doudou Cissè: “Nel mese di giugno abbiamo iniziato a parlare con il signor Pietro Sciotto. Vogliamo che Messina diventi nuovamente nobile. Siamo un gruppo specializzato nella scoperta dei nuovi talenti sportivi ed abbiamo deciso di costruire un progetto responsabile su Messina, con diversi partners che sono Licorne Gulf LTD e GEM (Global Emerging Markets). Abbiamo comprato il club nel mese di gennaio e da qualche giorno abbiamo centrato il nostro focus sul come organizzare la nuova società. Il nostro obiettivo principale è quello di salvare la categoria”.
Incominciano le fesserie: Licorne Gulf, totalmente inconsistente, ha un proprietario russo che non ha niente di suo. Di lui si ricordano i conti non pagati a New York, un bastone del selfie a Genova in occasione di una partita ospite (a sbafo) con la compagna allo stadio Marassi, e poco altro. Solo molta fuffa.
La Gem non conosce nemmeno questi dell'Aad Invest, interpellata via Pec ha dichiarato di non conoscere la due diligence dell'azienda lussemburghese: un nome speso a cazzo.
Come quello di Rijkaard che non aveva neanche idea che esistesse questa società quando lo abbiamo incontrato a Milano per un incontro a San Siro (perché la sfiga di questi signori è che io conosco molti dirigenti sportivi e calciatori anche per le iniziative che ho con alcune associazioni che raccolgono molti ex di Inter e Milan)
Il sindaco Basile, sollecitato dalla cittadinanza (ma ne avrebbe voluto fare a meno perché crea problemi seri), ha parlato di "interlocuzioni".
Ma che non è riuscito a parlare con Sciotto (va beh)
Anche De Luca, ex sindaco pittoresco di Messina, ha parlato di interlocuzioni.
Tutta fuffa e come dice "Pianeta Messina" testualmente:
"A sinistra il "padre putativo" del sindaco Basile. A destra il fratello di Pietro Sciotto. Basta una mossa facile facile. Una telefonatina, oppure una chiacchierata davanti a un bel caffè. Oppure fate voi, basta che anche lei, sig. De Luca, passi dalle belle parole ai fatti concreti. Chieda al suo figliol prodigo che intenzioni ha la Dinasty Sciotto dopo quell'atto notarile reso carta straccia dalla AAd Invest. Perché c'è solo una cosa sensata, logica, da fare subito. Riprendersi le quote cedute. Ci faccia sapere presto sig. De Luca. Non basta mettere la faccia, sennò somiglia a una triste passerella."
E sono riapparsi i "Mannino" come interessati a pagare i contributi del Messina a cercare di rilevare la società.
Un nome buono per tutte le stagioni, ma anche esso molto fumoso nel suo passato e nelle sue disponibilità. Ed è riapparso anche il nome di Franza come "finanziatore".
La AAD ovviamente non ha pagato la prima rata, ma Sciotto non ha ripreso volutamente la società. Come ampiamente prevedibile.
Spoiler: Sciotto non venderà a nessuno e tutti lo sanno.
In attesa di nuovi sviluppo vi dico cosa probabilmente accadrà in sintesi:
- I calciatori non percepiranno più alcuno stipendio
- giorno 20 il famoso 1.250.000 di prima rata per Sciotto non arriveranno mai (non è prevista alcuna penale). Qualora dovesse accadere (ma non accadrà) potremmo parlare solo di riciclaggio di denaro sporco (ma ripeto non accadrà)
- Sciotto non riprenderà il controllo della società, ne la venderà a nessuno (non esistono reali compratori)
- Le donazioni spariranno nel nulla, non donate nulla. Sono soldi buttati.
- Il Messina prenderà 4 punti di penalizzazione
- La società chiederà un inutile accesso allo stadio in massa per sostenere la squadra (ogni acqua leva a siti, come si dice a Messina), recuperando più soldi possibili dall'incasso.
- Intanto questi signori non li vedremo più, e se li vedessimo sarebbe ancora più stupido ed inquietante
- L'Acr a fine campionato, soffocato da due milioni di debito con l'erario e non pagando più emolumenti a nessuno, verrà svuotato di ogni credito e la cassa risulterà vuota.
- Ci sarà il fallimento e il calcio a Messina sparirà per l'ennesima volta. Si potrebbe ripartire dall'eccellenza, se si vuole fare un progetto serio si destinino le risorse verso questo tipo di progetto.
Vivacchiare in serie D con una società piena di debiti sarebbe una agonia ingiusta per la città.
A Messina le favole non hanno mai lieto fine...
Alan Paul Panassiti
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