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ACR MESSINA, una telefonata allunga la vita. Il presidente centralinista e il piano per fallire senza conseguenze

Sentite che incipt:


"Ci sono un "miliardario" senegalese e un tabaccaio di Palermo, rappresentano una società senza passato e senza futuro che  essere ha sede in Lussemburgo e che sembra abbia pochissimi euro come capitale sociale.

Vanno in Belgio a rilevare una società (un altro fondo come loro , asiatico) di seconda divisione piena di debiti, ma non ci mettono un euro. Questa società fallisce e scompare dal calcio.

Non contento decide di venire a Messina a prendere una società che non vedeva l'ora di trovare qualcuno come loro.

Soldi? Nessuno! A parte quelli del monopoli"


Ok.

Non abbiamo scherzato, questa è una storia vera. 


Un racconto che spiega il livello del paese, del mondo dello sport e del calcio in particolare, dove queste storie si ripetono senza che nessuno faccia davvero niente. Anzi, in maniera del tutto ingenua, quando questi truffatori (è il loro nome, non chiamiamoli furbetti) si presentano lo show (decadente) crea un gruppo di creduloni che sperano ingenuamente che, almeno questa volta, non capiterà loro quello che sempre accadrà.


Le tappe di questa storia sono paradossali e ridicole, come sempre accade in questi casi. Eppure, guai a mettere in guardia le persone: verrai tacciato di essere uno jettatore, un filo qualcosa ecc.ecc.




C'era una volta un presidente, a Messina, il suo nome è Sciotto. Un venditore d'auto, professione più che rispettabile, ma evidentemente non un grande amministratore di una squadra di calcio.

La gestione ignorante e pressappochista della squadra, senza nessuna visione, si è concretizzata in otto anni assolutamente deludenti e pieni di sofferenze, con l'eccezione della promozione dalla D alla C di qualche stagione fa (ma solo grazie a dei soci campani poi esautorati).

Un susseguirsi di allenatori licenziati, giocatori impresentabili per qualsiasi tipo di categoria, e una organizzazione societaria inesistente e orientata verso l'incomunicabilità verso la tifoseria (utente finale) e la distruzione di qualsivoglia visione del futuro.

Un progetto sportivo del tutto inesistente che ha portato alla devastazione del settore giovanile (subappaltato, solo a Messina) in un torneo, quello di serie C, in cui il minutaggio dei giovani calciatori porta contributi e crediti federali, importante per società che non hanno incassi sostanziosi.

Ma Messina non è Centuripe o Figline Valdarno, con una progettualità e una speranza c'è tanta passione sotto la cenere, ed allo stadio 10.000 presenze sono un risultato facilmente raggiungibile.

Solo che bisogna investire, creare empatia, creare un gruppo storico, fare contratti di prospettiva con leader e giovani promettenti, magari creare dal vivaio qualche buon giovane da vendere. Insomma bisogna ingegnarsi.

Sciotto non è mai stato in grado di fare questo, ogni anno le campagne acquisti sono state improvvisate e fatte all'ultimo secondo.

Messina è un "assett" senza alcun tipo di valore: non c'è un centro sportivo, non esiste un settore giovanile, non c'è struttura.

Normale il disamore e la richiesta dei tifosi di passare la mano.

In questo clima si è arrivati a questa stagione in cui non è stato confermato il Ds dell'ultima stagione, l'eccellente Roma abilissimo a fare le nozze con i fichi secchi, ed è stata costruita una compagine senza ne arte ne parte con l'obiettivo del minutaggio. In attesa di un famoso acquirente mai palesatosi davvero.


Ed eccoci all'arrivo di DouDou Cissè e soci (fantasma)

Sin dall'inizio i fantasmi e i dubbi erano legittimi


Ma andiamo con ordine per fare capire quanto l'amore verso la propria squadra generi e autorizzi certi mostri a fare danni. Danni incalcolabili.


Il valore del Messina?

Nessuno: prima dell'arrivo del senegalese (miliardario virtuale) pochissimi contratti biennali. E un debito mostruoso di circa 1.400.000 di euro frutto di tasse non pagate con l'erario (uno dei vulnus fondamentali per capire la vicenda) e con i "fornitori".


Sciotto ha preso il Messina gratis dopo un fallimento, e ora ha fissato il prezzo (assolutamente fuori mercato) di 2-500-000 di euro più di debiti. Circa 4 milioni di euro.

Chi potrebbe mai acquistare a queste cifre?

Nessuno sano di mente. Il calcio fornisce uno strano escamotage: se fallisci riparti dall'Eccellenza senza debiti (prima era la serie D, troppa grazia) e se c'è un progetto serio è la migliore strada possibile.

Chi prenderebbe una squadra quasi retrocessa in serie D con quel fardello economico? Ripeto nessuno.


L'arrivo dei Fondi di investimento

Una delle cose più facili da fare in Italia sono i fallimenti, se con adeguate competenze possono essere una ottima idea per uscire ripuliti senza debiti con l'erario.

La storia del Parma di Tanzi, passato per finta a Manenti, è un esempio al quale non si è mai posto rimedio.

Lo schema è semplice: la società A è piena di debiti con lo Stato che mai pagherà, ma ha dei crediti di qualsiasi natura e può contare fino a fine stagioni su incassi cospicui (sui quali non pagherà mai tasse).

Siccome chi possiede la società A con un fallimento potrebbe avere dei problemi serissimi e avere tragiche conseguenze con le proprie proprietà, decide di servirsi della Società B.


Cosa farà la società B: acquisterà con la promessa di ripianare tutto la società A, andranno dal notaio, magari non ci sarà nessun passaggio di soldi (se non simbolico) e questa società B si farà carico dei debiti.

E' una delle tantissime modalità, con mille evenienze e anche con tribunali fallimentari.

Quando questo accade la società B, che in generale è a capo di gente senza nome e senza passato, nullatenente nel migliore dei casi, piloterà la società portando alla fine i libri in tribunale nell'impossibilità di pagare. E sarà inevitabile la chiusura dei battenti.

In caso di società per azioni, o similari, il vecchio proprietario terrà una piccola quota per se per "garantire continuità" ad altri soci o ad altri polli da spennare, poi (nel silenzio generale), uscirà anche da quella piccola quota.

Intanto in quella gestione tutto quello che è di proprietà della società, tutti gli attivi e crediti, saranno incassati. Quello che resterà di questo depauperamento sarà di fatto uno scheletro vuoto e saranno penalizzati soprattutto i fornitori, perché i dipendenti saranno creditori privilegiati (ma anche loro avranno seri problemi a recuperare i loro stipendi).


Nella società attuale del nostro paese a fare da società B sono alcuni (ma non tutti, sia chiaro) Fondi di Investimento.

In generale senza passato, senza una storia, e i cui titolari non hanno nemmeno un semplice Curriculum vitae da dimostrare.

Vengono scelti da avventurieri di cui mai si conoscerà l'identità in paradisi fiscali, gente con nomi comuni (che troveremmo a migliaia)

Ed ecco a voi l'arrivo di DouDou Cissè (nome comune di senegalese) e Alaimo (cognome comune palermitano): provate a cercarli ovunque. Troverete migliaia di persone con quei nomi.

Introvabili e senza passato.

Il profilo perfetto.



L'esperienza Deinze, 

primo campanello d'allarme.


Per chi mi conosce sa che, da anni, conosco bene il settore delle truffe e degli imbroglioni: a livello nazionale sono per fortuna conosciuto per il mio lavoro e per la mia serietà.

Quando ho saputo dell'esistenza di questa storia e che questo gruppo, AAD Invest (bel nome che non vuol dire nulla), mi sono messo ad indagare e quante belle cose ho scoperto...


Intanto un giornalista belga mi ha scritto in privato questo: 

"Il Cissé pensava di poter ottenere un prestito o un investimento da Deinze nel suo portfolio e poi far sparire quel denaro chissà dove. Sfortunatamente, i bilanci del Deinze erano così pessimi che non è riuscito a trovare un idiota disposto a prestargli denaro."



Il KMSK Deinze è stato il primo club acquisito dalla piccola società lussemburghese AAD Invest Group (capitale sociale di appena 12 mila euro), nata a febbraio e composta da personaggi totalmente sconosciuti al mondo della finanza e al mondo del calcio. L’AAD Invest Group ha formalmente rilevato il KMSK Deinze il 6 novembre, alla cifra simbolica di un euro, quando era già in difficoltà, dopo che per settimane aveva già promesso ad ottobre enormi risorse finanziarie per risanare il vecchio debito e rilanciare la squadra (cosa vi ricorda?)

Ma in oltre un mese, neanche una promessa è stata mantenuta al punto che i calciatori hanno deciso di non scendere in campo. Alcuni calciatori, quelli stranieri, erano già partiti e rientrati in casa dopo l’umiliazione di essere rimasti senza automobile: hanno dovuto consegnare le loro auto in leasing concesse dal club per i mancati pagamenti delle rate da parte della società. L’amministratore dell’AAD Invest Group, Doudou Cisse, per settimane ha promesso che avrebbe portato i soldi ai calciatori e a tutto lo staff, ma ogni promessa si è frantumata in una delusione.

(anche questo lo abbiamo visto)



Giorno 11 Dicembre è avvenuto ufficialmente il fallimento del Deinze

"L'amarezza dei tesserati del Deinze è palpabile. Le rassicurazioni del proprietario Cissé, che aveva promesso di saldare tutti i debiti, si sono rivelate false promesse. "Ci ha ingannati", affermano i calciatori, sottolineando come la fiducia riposta nel proprietario sia stata tradita. Un epilogo amaro che sancisce la fine di un'avventura calcistica e getta nello sconforto un intero ambiente."


L'arrivo a Messina.


All'improvviso il 2 Gennaio, con una classifica già disperata, avviene il "cambio di proprietà"


"L’ACR Messina comunica che in data odierna, presso lo studio del notaio Silverio Magno, è stato formalizzato il passaggio del pacchetto di maggioranza del club. La AAD Invest group, a mezzo di procura notarile assegnata a Stefano Alaimo, assistito dal dott. Francesco La Fauci, ha rilevato l’80% delle quote. La sottoscrizione dell’atto è avvenuta con palese disponibilità del presidente Sciotto, il quale ha chiesto e ottenuto precise garanzie sul futuro dell’ACR Messina. Nei prossimi giorni la nuova proprietà si presenterà alla città nel corso di una conferenza stampa. Intanto, il neo presidente Stefano Alaimo si è messo subito al lavoro per la definizione dell’organigramma societario e sportivo."


Questo è quello che sapevamo fino a qualche giorno fa. Ma dopo accurate indagini e verifiche, grazie anche all'aiuto di alcuni utenti e giornalisti, abbiamo scoperto ben altro.


Intanto tutto era pronto dal 6 di Settembre del 2024

Si: esatto! Da Settembre del 2024 era già tutto definito. Bisognava solo organizzare, preparare, gestire il passaggio fasullo di quote.


Perchè dico questo? Quali sono le prove?

Scaviamo e scopriamo che il "presidente" designato, Stefano Alaimo, ha ricoperto il ruolo di centralinista presso la azienda francese di fundraising Cicogne France.

Addirittura nel sito dell'azienda Alaimo risulta ancora in organico


https://www.cigognefrance.com/decouvrez-notre-agence/


Questa azienda cerca "cacciatori di donazioni" ed ha delle particolarità. E' sempre a caccia di "dipendenti", ma da quanto scoperto ha un piccolo problema: i soldi promessi non arrivano se tu non prendi donazioni. Finito il periodo di prova non accadrà mai che ti assumano alle condizioni richieste.

Ma questa cosa non accade solo la, anche in Italia accade. Non è sicuramente questo il vulnus, in questo caso.

Torniamo a Stefano Alaimo, chi è?

Bene, ed andiamo alla prova numero 1.

Premesso: Sciotto ci parlava di una trattativa con una misteriosa società straniera con un "patto di riservatezza". La società era da sempre la AAD INVEST.



Era Giugno del 2024.

Non esistevano altre trattative, siccome i debiti con l'erario e con altri non precisati soggetti erano ingenti, bisognava salvaguardare le aziende di famiglia da fastidiose cartelle esattoriali. Associate alle preoccupazioni di salute del "presidente", veniva fuori questa opportunità.


Soltanto che bisognava arrivare a questa pseudo cessione al momento giusto.

Per evitare che ci fosse il tempo di intervenire.

L'idea giusta era farla a chiusura del mercato di gennaio, o poco prima.

Bisognava farla digerire alla tifoseria, che sin da subito ha voltato le spalle alla famiglia Sciotto, e che ha disertato per mesi lo stadio.

L'accordo con questa società fantasma era pronto da mesi.

Come vedremo tra poco...

A questi farabutti si è rivolto un altro imprenditore di Singapore, però, che gestiva la squadra del Deinze in Belgio. Ed è stato il primo intoppo. La società di prestanome del Lussemburgo, attrezzata per queste evenienze e totalmente vuota di soldi, ha deciso (ingolosita dagli incassi e dalla possibilità di svuotare le casse) di affrontare l'avventura belga.

Ma la situazione è precipitata prima del tempo a causa della pressione dei giornalisti e da un giudice del tribunale delle Fiandre che è andato a fondo. La fuga è stata immediata, ma non è passata inosservata ed ha rallentato e creato un problema per l'acquisizione fasulla del Messina.

Ma torniamo alla prova che tutto era già definito dal 6 Settembre del 2024.

E ci aiuta una dichiarazione di commiato improvvida e per fortuna rimasta nascosta fino ad ora della Cicogne France:



Nella pagina Instagram di questa azienda francese, il 6 Settembre si fanno gli auguri a Stefano Alaimo come presidente del Messina!

Il 6 Settembre 2024, all'insaputa di tutti, Alaimo era già presidente dell'ACR!


Il centralino francese orfano del palermitano aveva nella sua pancia il nuovo presidente febbricitante della compagine siciliana.


La storia di "famiglia" appare ancora più inquietante arriva quando conosciamo la figlia di Alaimo, Lea.

https://www.linkedin.com/in/lea-alaimo-103aa6308/?originalSubdomain=fr

Dalla sua pagina "linkedin" scopriamo che proprio a settembre, mentre il padre si lancia verso nuove conferenze stampa, diverse dalle conference call dei call center, lei diventa l'incaricato della azienda nella selezione del personale.

Per carità, nessun reato, ma una coincidenza non da poco.

Tra le esperienze, prima di questo incarico, era una commessa che vendeva borse.

Scavando nel passato della ragazza scopriamo che era intestataria del tabacchino in viale Francesco Scaduto 2 di Palermo prima di una strana fuga in Francia di molti anni fa.

Ovviamente era il padre a gestirlo, ma non poteva figurare e non sarebbe mai stato utile come nulla tenente.



https://www.instagram.com/lea__alaimo/?hl=it
Sul suo instagram, rigorosamente privato, scoprirete che lei è amica del venditore di fazzoletti, DouDou Cissè, il miliardario con i soldi del monopoli.

Tutto torna!


Questa premessa è fondamentale per capire che tutto quello che è accaduto non è stato mai per caso. Era un piano per architettato!
Ma continuiamo con la nostra storia.



Intanto Roma viene contattato come direttore Sportivo, sarebbe un ritorno, ma all'inizio non accetta, poi giorno 14 finalmente accetta e viene nominato ufficialmente.

La campagna acquisti del direttore è da applausi, quasi 30 operazioni in entrata e in uscita, un vero miracolo per allestire a tempo di record una squadra che perde Modica, e acquisisce alla vigilia della trasferta di Caserta, il nuovo allenatore Banchieri (l'unico che ha accettato e che si dimostrerà competente e serio)

Si crea un gruppo completamente nuovo, improvvisamente riappare la comunicazione totalmente assente, si crea una empatia. E qui inizia l'operazione di mistificazione, tra vittime e carnefici. E la città, in preda al desiderio di rialzarsi almeno calcisticamente ritorna allo stadio. Riprende fiducia.



Ma i dubbi restano soprattutto quando Alaimo si lascia scappare che si sta operando ancora con il conto di Sciotto.

Eh si...

Ma i tifosi, che non capiscono, vedono arrivi, pensano che la fidejussione sia stata implementata e non si rendono conto che il marcio cova sotto i festeggiamenti per "la fine dell'era Sciotto"


Poi qualcosa cambia e...


La proprietà si presenta

Il 31 Gennaio

Una delle conferenze stampa più ridicole ed assurde di sempre con il senno di poi


Intanto chi è Doudou Cissè?

https://entreprises.lefigaro.fr/sas-4u-s-42/entreprise-790199509


Era stato condannato in Francia a un'interdizione dalla gestione per 8 anni a causa del fallimento di questa azienda. Continuo modus operandi: apre società, fa prestiti bancari, le manda in fallimento e non rimborsa .

Ecco chi è!


Ma torniamo alla conferenza stampa del cazzaro...



Introduzione di Doudou Cissè: “Nel mese di giugno abbiamo iniziato a parlare con il signor Pietro Sciotto. Vogliamo che Messina diventi nuovamente nobile. Siamo un gruppo specializzato nella scoperta dei nuovi talenti sportivi ed abbiamo deciso di costruire un progetto responsabile su Messina, con diversi partners che sono Licorne Gulf LTD e GEM (Global Emerging Markets). Abbiamo comprato il club nel mese di gennaio e da qualche giorno abbiamo centrato il nostro focus sul come organizzare la nuova società. Il nostro obiettivo principale è quello di salvare la categoria”.

Incominciano le fesserie: Licorne Gulf, totalmente inconsistente, ha un proprietario russo che non ha niente di suo. Di lui si ricordano i conti non pagati a New York, un bastone del selfie a Genova in occasione di una partita ospite (a sbafo) con la compagna allo stadio Marassi, e poco altro. Solo molta fuffa.

La Gem non conosce nemmeno questi dell'Aad Invest, interpellata via Pec ha dichiarato di non conoscere la due diligence dell'azienda lussemburghese: un nome speso a cazzo.

Come quello di Rijkaard che non aveva neanche idea che esistesse questa società quando lo abbiamo incontrato a Milano per un incontro a San Siro (perché la sfiga di questi signori è che io conosco molti dirigenti sportivi e calciatori anche per le iniziative che ho con alcune associazioni che raccolgono molti ex di Inter e Milan)




Il livello delle palle di questi signori usciti dal nulla arriva al massimo quando dichiarano di avere un portafoglio di ben 75 milioni di euro. A Messina li chiamiamo "bummacari": ma quel giorno non era possibile riuscire a dire qualcosa contro questi ciarlatani. 
Venivi tacciato dì essere uno jettatore (cucca) e negativo come sempre. O "vedova di Sciotto".


Le mistificazioni continuavano quando qualcuno aveva osato chiedergli del DeinzeSono io che ho voluto fermare l’acquisizione del Deinze: io non volevo comprarlo, bensì sono stati loro a cercarmi per salvare il club dal fallimento. Se voi ogni giorno veniste toccati da insulti razzisti, avreste ancora voglia di comprare una squadra? Le forze dell’ordine del Belgio mi hanno rivolto gravi offese: tutto quello che avete letto sin qui dai giornali è totalmente falso. È già da più di un mese che il club si trovava in bancarotta, ma questa è stata ratificata qualche giorno fa: adesso noi dobbiamo pagare tutti gli stipendi dei giocatori e dei collaboratori. I debiti sono a carico dell’ACA Football Partners, con cui abbiamo un processo in atto. Quello è ormai il passato: oggi sono io a concentrare tutte le mie attenzioni su Messina”.

Il razzismo usato come scusa, quanto invece che scimmia,  Cissè (con un passato da facchino e da governante in casa di ricconi, ma mai miliardario da quanto appurato, con un saldo sul conto pari alla sua competenza calcistica, zero. No non lavorava in banca) era stato definito truffatore dagli stessi calciatori.

Altra palla: il fondo Gem  metterà a disposizione altri 75 milioni di euro dal mese di giugno”.

Praticamente ci aveva detto che al momento non aveva un soldo.


Per non parlare della scelta di una interprete di francese che non sapeva neanche parlare in italiano (altro esempio di scappati di casa)


Altra cosa che ora suona come una pagliacciata:

Il 20 febbraio ci sono le prime scadenze contenute nell’atto notarile, mentre entro il 17 febbraio dovranno essere adempiute le scadenze federali. Onorerete il tutto? “Fino a giovedì scorso il presidente Sciotto era il proprietario del conto. Vi mostreremo che riusciremo a pagare tutto, dagli stipendi alle scadenze federali. Già da stamattina abbiamo pagato 100.000€ di debiti pregressi: a poco a poco, copriremo tutto”.

Con quale conto? 100.000 euro di cosa?

Altra fandonia se poi il loro conto sarebbe bloccato (chi e dove non si sa)


Quello che spiazzò tutto fu l'intervento da garante di La Fauci, a sostenere questa nuova società. Oggi le sue parole sono davvero un qualcosa di cui vergognarsi

Francesco La Fauci: “Questo è un progetto abbastanza avvincente, che mi ha attirato subito nonostante io mi occupi di un altro campo. C’è stato un momento in cui il calcio a Messina stava per scomparire, e la città ne avrebbe pagato esageratamente le conseguenze. Come ha detto precedentemente il presidente Alaimo, la chiamata è arrivata durante le vacanze di Natale: è stato grazie alla disponibilità di tutti, da Magno agli intermediari della AAD, che tutto ciò è stato possibile. Fare coincidere i vari aspetti (amministrazione e gestione societaria su tutti) è stato molto complesso. La priorità di Cissé ed Alaimo è stata data proprio ai tifosi. Non è stato facile, inoltre, programmare un investimento senza avere una data di riferimento: l’emergenza che ha causato il nostro anticipo ha scombussolato vari piani, sotto tanti punti di vista. Procederemo altresì con una due diligence. Nel momento in cui sarà superata la fase del mercato la società metterà mano al fine di organizzare per il meglio una nuova società, in tutti i quadri”.

E veniamo ai giorni nostri: le famose scadenze!





Bene, all'improvviso arriva giorno 17 Febbraio. Il Messina a Benevento gioca una grande partita. Eroici Crimi, il messinese, e Petrucci, il capitano orgoglioso. La loro foto insanguinati al termine della battaglia del "Vigorito" è il presagio di qualcosa non positivo. La fine delle illusioni.

Il Messina con sei punti in quattro difficili gare si è rilanciato, la retrocessione non sembra inevitabile, anzi
Invece mentre gli stipendi vengono pagati tramite i crediti maturati in federazione, i miliardari senegalesi/lussemburghesi non hanno poco più di 100.000 euro per pagare i contributi.

E la penalizzazione di 4/6 punti che dovrebbe arrivare con il deferimento rischia di condannare il Messina alla sicura retrocessione.
Ma ovviamente non è l'unica cosa.


La squadra è scossa, si improvvisa una drammatica conferenza stampa con il Ds Roma, Petrucci, Crimi e l'allenatore Banchieri che, caduti dal pero,  chiedono garanzie. Capiscono all'improvviso che gli stipendi appena pagati potrebbero essere gli ultimi e che la strategia che dovrebbe portare al fallimento pilotato è chiara a tutti.

Dovrebbe tenersi anche la conferenza stampa del presidente di cartone Alaimo, direttamente dal Tabacchino. Ma una febbre improvvisa, legata a una deiezione improvvisa al retto dovuta presumibilmente a domande a cui non potrebbe rispondere, fa saltare tutto.

Il susseguirsi degli eventi oggi, 19 Febbraio, raggiunge l'apice con la richiesta di fare donazioni per fare un bonifico che paghi i contributi.

Il conto del Messina è a Milazzo (non è mai cambiato, ma la sede dimostra ancora di più il livello di dilettantismo). 

I fautori di questa richiesta sono Gambale, addetto stampa (che conosco bene di persona avendo lavorato con lui a un vecchio progetto con la Gazzetta del sud di un milione di anni fa, Sport Giovani, chissà se qualcuno se lo ricorda ancora) e lo stesso La Fauci che aveva fatto da garante al gruppo di delinquenti venuti dal Lussemburgo: il che aggiunge un tocco di inquietante tragedia alla situazione. Costoro sanno esattamente come stanno le cose, la richiesta di donazioni non è esattamente un qualcosa di intelligente.

In un impeto di canzonamento estremo, l'Acr ha chiesto a tutti di venire allo stadio domenica omettendo di parlare ovviamente della situazione: l'ha scritto ovviamente l'addetto stampa, utilizzando come testimonial (immagino gratuito) un ragazzo che aveva come qualità quella di essersi definito tifoso del Messina in una trasmissione Rai.

Mi auguro che Messina non si faccia fregare due volte.

Anche Brahim Thiam, presente alla famosa conferenza stampa dei 75 milioni di idioti che ci hanno creduto, ha preso le distanze per paura di ritorsioni o denunce che possano minare la sua reputazione (già purtroppo compromessa)



Con lui ho parlato privatamente ieri ed ha fatto ciò che mi aveva promesso: si è dissociato dall'Aad, definendosi "deluso ed arrabbiato".

Anche La Fauci, che si era vantato nella conferenza stampa di essere il "garante" della nuova società si è defilato. Anzi ha aggiunto che nemmeno lo abbiano pagato (un vizio di famiglia).




Il sindaco Basile, sollecitato dalla cittadinanza (ma ne avrebbe voluto fare a meno perché crea problemi seri), ha parlato di "interlocuzioni".

Ma che non è riuscito a parlare con Sciotto (va beh)

Anche De Luca, ex sindaco pittoresco di Messina, ha parlato di interlocuzioni.

Tutta fuffa e come dice "Pianeta Messina" testualmente:

"A sinistra il "padre putativo" del sindaco Basile. A destra il fratello di Pietro Sciotto. Basta una mossa facile facile. Una telefonatina, oppure una chiacchierata davanti a un bel caffè. Oppure fate voi, basta che anche lei, sig. De Luca, passi dalle belle parole ai fatti concreti. Chieda al suo figliol prodigo che intenzioni ha la Dinasty Sciotto dopo quell'atto notarile reso carta straccia dalla AAd Invest. Perché c'è solo una cosa sensata, logica, da fare subito. Riprendersi le quote cedute. Ci faccia sapere presto sig. De Luca. Non basta mettere la faccia, sennò somiglia a una triste passerella."



E sono riapparsi i "Mannino" come interessati a pagare i contributi del Messina a cercare di rilevare la società.

Un nome buono per tutte le stagioni, ma anche esso molto fumoso nel suo passato e nelle sue disponibilità. Ed è riapparso anche il nome di Franza come "finanziatore".

La AAD ovviamente non ha pagato la prima rata, ma Sciotto non ha ripreso volutamente la società. Come ampiamente prevedibile.



Spoiler: Sciotto non venderà a nessuno e tutti lo sanno.


In attesa di nuovi sviluppo vi dico cosa probabilmente accadrà in sintesi:

- I calciatori non percepiranno più alcuno stipendio

- giorno 20 il famoso 1.250.000 di prima rata per Sciotto non arriveranno mai (non è prevista alcuna penale). Qualora dovesse accadere (ma non accadrà) potremmo parlare solo di riciclaggio di denaro sporco (ma ripeto non accadrà)

- Sciotto non riprenderà il controllo della società, ne la venderà a nessuno (non esistono reali compratori)

- Le donazioni spariranno nel nulla, non donate nulla. Sono soldi buttati.

- Il Messina prenderà 4 punti di penalizzazione

- La società chiederà un inutile accesso allo stadio in massa per sostenere la squadra (ogni acqua leva a siti, come si dice a Messina), recuperando più soldi possibili dall'incasso.

- Intanto questi signori non li vedremo più, e se li vedessimo sarebbe ancora più stupido ed inquietante

- L'Acr a fine campionato, soffocato da due milioni di debito con l'erario e non pagando più emolumenti a nessuno, verrà svuotato di ogni credito e la cassa risulterà vuota.

- Ci sarà il fallimento e il calcio a Messina sparirà per l'ennesima volta. Si potrebbe ripartire dall'eccellenza, se si vuole fare un progetto serio si destinino le risorse verso questo tipo di progetto.


Vivacchiare in serie D con una società piena di debiti sarebbe una agonia ingiusta per la città.


A Messina le favole non hanno mai lieto fine...


Alan Paul Panassiti






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