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ACR Messina, voce del verbo "INTERLOQUIRE"

Interlocuzione: il termine delle ultime settimane.
Per ogni cosa, una "interlocuzione"!

Nei fatti aria fritta.



Purtroppo, ma era piuttosto prevedibile, il campo ha parlato con l'ennesima sconfitta di questa disgraziata stagione a Monopoli. Ma conta ormai pochissimo, la barca è destinata ad affondare ed è già miracoloso che i ragazzi facciano prestazioni dignitose e sfortunate come quella di oggi.

Abbandonati a se stessi, i calciatori hanno fatto il possibile in un clima di costante sfiducia, con una retrocessione che, dopo la penalizzazione, sarà compromessa e non pagando gli stipendi le cose andranno a peggiorare e ci verranno tolti altri punti...


 Prima di cominciare il mio ultimo pezzo di racconto voglio dirvi come stanno esattamente le cose e perché certe notizie sono assurde.

Intanto Valerio Antonini ha smentito di essere interessato al Messina e farà una dichiarazione in settimana (aspettiamoci una sorpresa). Non lascerà Trapani, così come non prenderà mai i giallorossi.

Non è interessato al Messina, Ettore Minore ha smentito, e Mannino non ha nessun tipo di disponibilità economica per potere prendere l'ACR Messina.
Sono chiacchiere, racconti, leggende metropolitane, illusioni. O ci sono persone che hanno voluto farsi pubblicità presentandosi al sindaco senza alcun tipo di reale mandato, spacciandosi per mediatori di questo o quell'altro.




Cominciamo con la leggenda che la Guardia di Finanza stia indagando sul passaggio di quote tra AAD Invest e Pietro Sciotto.

Questa è una notizia falsa, o quanto meno parzialmente scorretta.

Il perché è presto detto:

al momento NESSUN REATO è stato compiuto!

Va detto senza timore di smentita.

Possiamo parlare di qualcosa di moralmente scorretto, di imprenditorialmente assurdo, ma non assolutamente di REATI!

So che, a furor di popolo, si vorrebbe mettere in croce il vecchio proprietario e questa fiduciaria completamente squattrinata: ma di azioni illegali finora non ce ne sono.

Per potere aprire un fascicolo di indagine occorre avere una NOTIZIA DI REATO: avendo questa cosa in mano, allora possono partire le indagini.

Quindi la Guardia di Finanza al momento può solo osservare, monitorare la situazione: al momento non risulta alcuna indagine come è ovvio che sia.

La Guardia di finanza si potrà muovere solo a fallimento avvenuto, indagando sulle modalità della chiusura dell'attività: ma non prima!



Seconda cosa: il popolo chiede alle IENE e a STRISCIA LA NOTIZIA (che non sono ordini legislativi) di intervenire e si farnetica un loro intervento. A parte che io eviterei di rivolgermi a queste trasmissioni se non si vuole diventare una barzelletta e rovinare tutto. Ma al momento le redazioni, che io conosco e che mi conoscono perfettamente, non hanno alcuna intenzione di interessarsi alla vicenda.

Anche a Taranto si erano vociferate queste cose, totalmente false e prive di interesse.

Quindi cosa può fare il tifoso messinese? Un esposto, firmato magari da centinaia di persone, da inviare alla Guardia di Finanza, creare una pressione mediatica affinché si indaghi.
Ma questo potrà essere fatto solo a fallimento avvenuto, deve essere chiaro a tutti!

Al momento NON CI SONO REATI, sono in itinere forse ma al momento non si sono concretizzati.

Sapete dove si può fare qualcosa? Dove potete mettere pepe ai vecchi e nuovi proprietari? Sulla appropriazione indebita.


Di cosa sto parlando?

Ve lo spiego, ma anche in questo caso IL REATO VA COMPIUTO E DIMOSTRATO!

Uno degli errori compiuti dai tifosi, sostenuti non si sa a nome di chi (visto che la società non si è mai espressa, e va detto) è stato donare dei soldi per PAGARE I CONTRIBUTI.

(ecco potrebbe essere un reato questo)

Cosa che ovviamente non è stata fatta ma che è stata messa nella causale di donazione fatta all'iban spammato da politici, sostenitori vari, commercialisti ecc. ecc.

La quota raggiunta è stata di circa 18000 euro, a quanto mi risulta. Lontanissima dai 130.000 euro circa per i contributi per evitare (altra fake news) la penalizzazione di 4 punti ampiamente scontata.

Nessuno, come prevedibile, l'ha restituita (è tutto scritto nel "LIBRICCINO" di Alaimo).

Ma la società potrebbe utilizzarla per altri scopi, o prendersela?

Ebbene, NO!

Si tratterebbe di appropriazione indebita, perché la azione di liberalità fatta ha uno scopo ben preciso che era quello di pagare i contributi e non può avere un'altra destinazione.

L'escamotage sarebbe quello di contattare singolarmente ciascun donatore e chiedergli, tramite pec, di essere autorizzati ad usarla per altri scopi.

In questo caso, qualora ciò non accadesse, ciascun donatore potrebbe presentare denuncia qualora si sapesse che quei soldi sono stati sottratti o usati per altri scopi.

Fino a quel momento nulla si potrà fare.

Quindi, ricapitoliamo, per aprire fascicoli di qualsivoglia indagine ci deve essere la NOTIZIA DI REATO.

E lo ripeterò fino a perdere fiato.


Per passare alla terza fase del racconto vi parlerò di una storia, inventata, che serve per far comprendere ai più riottosi, quanto di strano ci sia in questa storia.


LA MACCHINA 



Vi racconto la storia di una vendita assurda di una auto:

Questa macchina, in mio possesso da diverso tempo, ha avuto qualche ammaccatura, e ha preso anche qualche multa che sto pagando a rate (e te lo sto dicendo). E' vecchia, sembra non avere futuro, ma è mia. Voglio che vada in ottime mani, migliori dalle mie.

Decido di venderla, ma è vecchia, ha appunto queste multe che sto pagando ancora a rate: il suo valore è pari a zero, anche se per dei collezionisti vale almeno l'affetto che hanno nel vederla girare per strada.

Nessuno la compra, anche se a parole molti dicono di volerla, che ti hanno proposto dei soldi veri per acquistarla. Ma oltre le parole non si è mai andati ed è rimasta nel tuo garage, a girare in paesi e strade sempre più disastrati.

A un certo punto qualcuno, che hai conosciuto tramite un amico che vive in chissà quale sottobosco della provincia, trovi un acquirente che ti dice che l'acquisterà ad un valore che è tipico di una macchina di cilindrata più alta della tua, con optional che nemmeno hai, e ti sembra un buon affare.

L'offerta è generosa perché loro pagheranno, almeno così dicono, anche tutte le tue multe e anche le rate che restano dell'auto. Ma ti dicono che ti pagheranno solo dopo una certa data, e non quando dal notaio firmerai il passaggio di proprietà.



E tu cosa fai?

Intanto gli dai una macchina che è piena di benzina, e hai pagato l'assicurazione (almeno la prima parte di questa), quindi sarebbe logico che tu chieda che, al passaggio di proprietà, tutto questo ti venga pagato. Loro si faranno carico delle rate successive e delle manutenzioni della macchina.
Ma questo non ti riguarderà, perché tanto la macchina e i suoi oneri sono tutti loro.

Ma invece loro, che al momento (pur offrendoti tantissimi soldi virtuali) non hanno disponibilità di alcun tipo di denaro, ti dicono che hanno un amico che gli finanzierà la macchina. Questo amico nemmeno lo conoscono, ma sono sicuri di trovarlo.

Logica vorrebbe che tu dica loro: appena lo trovate e potete farmi il pagamento, vi darò la macchina!

Eppure non succede!

Decido di "fidarmi di loro", anche perché molti mesi prima (da Settembre), uno di loro ha già in mano le chiavi della mia macchina ed è pronto a guidarla. Forse è dotato di poteri soprannaturali, ma sa già che firmerò il passaggio di proprietà!

Allora vado dal notaio a firmare con il nuovo proprietario, che non ha nessuna vera garanzia da propormi in caso di mancato pagamento, il quale mi dice che tra venti giorni mi darà una parte del pagamento (fuori mercato) pattuito.

Io gli dico: "Scriviamo che se non paghi io mi riprendo la macchina!" L'altro mi dice: "Ok, non c'è problema".

E aggiungo: "Se non paghi ho un mese per riprendermi il maltolto"!



E firmo e do all'altra persona il mio "bolide" che ha già i suoi problemi e che so benissimo che non ha alcun valore, se non le rate che dovrebbe pagare loro. Ma stranamente mi fido.

Eppure sono un imprenditore, so benissimo che non si fanno mai affari di questo genere, ma tant'è...




Passano i giorni e loro guidano la mia auto. All'inizio si fanno bellissimi di fronte agli amici vecchi e nuovi, la guidano con spocchia nel traffico fregandosene dei semafori rossi.

In pochi giorni questi sprovveduti guidatori convincono gommisti e carrozzieri che la loro macchina sia perfetta e prendono impegni sulla parola. Tutti sono contenti nel vedere questa macchina che sembra completamente nuova scorrazzare per la città.



Ma accade qualcosa: prima del pagamento della prima rata, c'è un impegno importante da onorare, impegno che questa macchina potrebbe rovinarla in maniera irrimediabile.

L'amico immaginario che doveva finanziare la loro guida spericolata non si è mai palesato, come ovvio. Loro non dicono niente a nessuno, lasciano scadere l'impegno e danneggiano come previsto il "bolide".

Il giorno dopo quelli che fino al giorno prima li avevano apprezzati per la loro guida fuori norma, si rendono conto che qualcosa non va: quel motore è stato truccato, ma non può reggere. La macchina è ormai rovinata, ma non fa nulla.

I pedoni e gli altri automobilisti in strada sono arrabbiati e come prevedibile, alla scadenza pattuita non viene pagata nemmeno la quota di mercato pattuita con me. Loro non si sono nemmeno fatti sentire, mi hanno fregato. Forse.

Infatti ho dato loro le chiavi della mia automobile, non mi hanno pagato e durante la loro guida hanno danneggiato la macchina prendendo altre sanzioni che io non avevo mai preso. In più hanno svuotato il serbatoio ed adesso siamo completamente a secco.

In un mondo logico pretenderei di riavere le chiavi, già sono stato fesso a dare un mio bene gratis a questi (non posso peggiorare le cose).

Ma decido di non farlo e non lo farò, in fin dei conti sapevo che la mia macchina non valeva nulla e questi qua sono così stupidi da farsi carico di tutti i miei debiti: sarà distrutta ma almeno non avrò colpe.

Qualcuno dice che l'ho fatto perché sto male (è vero, ma non sembra sia una cosa così tragica e grave come alcuni mi dicono), altri perché la macchina che guidavo mi stava sulle palle: il fatto è che ormai è rotta e mi conviene che questi si appioppino tutti gli oneri.

Qualcuno sembra si sia offerto di prenderla, ripararla e rimetterla in strada: ma io ho già deciso e tra qualche giorno la mia decisione sarà irreversibile.

Avessi voluto il bene della mia auto non l'avrei di certo data a questi squattrinati, figuriamoci.

Dove avete sentito questa storia?

Si, a Messina

Si, Pietro Sciotto

Si, gli amici squattrinati sono quelli di AAD Invest.


L'accordo dal Notaio e le tempistiche

Riavvolgiamo il nastro e mettiamo altri puntini su questa storia.

Guardando l'atto notarile in mio possesso (ma credo che ormai ce lo abbiano tutti) ci sono alcune cose che vanno sottolineate.

L'ho letto tutto (soprattutto pagina 9 è molto interessante)



Intanto il Messina, ma anche questo si sapeva, ha un capitale sociale di 14.000 euro che, con la totale assenza di altri asset, dimostra il valore nullo che in questo momento ha la società peloritana.

Un po' pochino sperare ed avere ambizioni con capitali sociali così bassi, soprattutto quando si decide di cedere a chi ha un capitale sociale ancora più basso (AAD Invest) di 12.000 euro.




Andando avanti con la lettura vediamo chiari i dettagli che, anche questi piuttosto noti, ci spiegano che Aad Invest doveva versare entro il 20 febbraio 1.250.000 euro, prima rata, e entro il 20 Marzo, sempre mediante bonifico, altri 1.250.000 euro. Altra scadenza che si avvicina.

Ma quella che ci interessa è quella del 20 marzo comunque, perché entro quella data Sciotto ha il suo ultimo termine per risolvere il contratto con gli inadempienti lussemburghesi, ed è irreversibile! Non ci saranno più possibilità e chi vorrà, eventualmente, trattare con Alaimo (va beh!).


"La parte cedente potrà comunicare entro trenta giorni dall'inadempimento, la volontà di avvalersi di detta clausole"

Cosa che sembra Sciotto non voglia fare...


Il punto più oscuro è l'articolo 9 che parla di "parte cessionaria che si obbliga a ottenere, la liberazione del socio cedente dalla fidejussione prestata per l'iscrizione della squadra di calcio al campionato nazionale di Lega Pro"

Credo che si riferisca all'articolo 1955 del codice civile che recita:

La fideiussione si estingue (L'estinzione non opera automaticamente ma deve essere fatta valere, in via di azione o eccezione, dal fideiussore.) quando, per fatto del creditore, non può avere effetto la surrogazione del fideiussore nei diritti, nel pegno, nelle ipoteche e nei privilegi del creditore

Nella norma in esame l'estinzione della fideiussione si giustifica con il fatto che se viene meno il diritto del garante di surrogarsi al debitore significa che sarà più difficile per il primo poter ottenere la restituzione della somma corrisposta. In particolare, la norma considera il caso in cui la surrogazione viene meno a causa della condotta del creditore: in effetti è lui ad avere interesse ad avere un fideiussore, accanto al debitore, e, quindi, è logico che ad essere sanzionata sia la sua condotta.

Guardando l'atto ci rendiamo conto che Cissè ed il suo socio Alexandre Chateaux erano stati a Messina, conferendo ad Alaimo la procura speciale, addirittura il 21 Novembre 2024. A conferma che tutto di fatto era stato deciso prima, nel silenzio delle parti. Anche questo fatto, ovviamente NON COSTITUISCE REATO, ma spiega una serie di bugie che si sono susseguite.

Ricapitolando tutto ecco la cronistoria di questa pantomima.

6 Settembre: 
Mentre Sciotto parlava di patto di riservatezza e di trattative con una non ben , un bug della comunicazione (tenuto ben nascosto a tutti ma non a me, mannaggia!) della Cicogne congratulava Stefano Alaimo come presidente del Messina!


il 21 Novembre Cissè era a Messina e delegava Stefano Alaimo come presidente del Messina con potere di firma
Ad inizio dicembre falliva il Deinze in Belgio!

Il 2 di Gennaio con la classifica compromessa Sciotto andava dal notaio e firmava il passaggio di quote all'Aad Invest senza un reale passaggio di denaro!

Il 14 Febbraio la nuova società non riusciva a pagare i contributi raccontando la panzana di avere il conto bloccato (poteva tranquillamente aprirne un altro allo scopo): il Messina era condannato a una doppia penalizzazione che ne comprometteva il cammino verso i play out
Il 20 Febbraio non veniva pagata la prima rata della cessione societaria e Sciotto non si riprendeva le quote.

Ieri, con fondi non chiari ma presenti nel conto, veniva pagato il Salva Calcio (che avrebbe creato non pochi problemi con l'erario) spendendo circa 28.000 euro
In tutto questo Cissè e soci non hanno ancora versato un soldo!


COSA SONO I FONDI DI INVESTIMENTO

Spiegando cosa sono capirete, inoltre, perché questa è una operazione impossibile e da guardare comunque e sempre con sospetto.


Nel private equity sportivo, le società raccolgono capitali da investitori esterni e investono nei club.

E qui dobbiamo subito aggiungere un “ma”, che poi è il vero tema del rapporto controverso di cui parlo nel titolo.

Generalmente gli investitori hanno l'obiettivo di vendere le loro partecipazioni per trarne un profitto entro 3-7 anni.

Spesso in economia si parla di fondi predatori che ristrutturano e rivendono al rialzo al momento giusto una volta riportate le società su un percorso virtuoso di crescita, non senza sacrifici in termini - soprattutto - di posti di lavoro.

Lo sport tuttavia ha le sue regole, e ci sono due cose che sarebbero del tutto controproducenti, se riprodotte tout court dalle aziende alle società:

  • non si possono vendere massicciamente gli asset (giocatori) per monetizzare, pena la svalutazione competitiva della quadra, e quindi la perdita di valore patrimoniale;

  • la tradizionale difficoltà delle società sportive a perdere soldi rende quasi impossibile una strategia a breve-medio periodo.

Se ne deduce che chi vi racconta che un fondo entra in un club per vendere i gioielli o per incassare col malloppo in realtà non abbia ben presente il contesto.

Non è un caso se negli ultimi anni club come Manchester United e Liverpool hanno provato ad andare sul mercato per cambiare proprietà ma hanno dovuto alla fine accontentarsi di vendere quote di minoranza per incassare - intanto - la certificazione dell’esponenziale aumento di valore nel tempo delle società stesse.

Approfondiamo.

L'interesse per il private equity sportivo è esploso rapidamente per diverse ragioni:

  1. Valutazioni in Aumento: le valutazioni delle squadre sportive sono nettamente cresciute negli ultimi 20 anni. Queste valutazioni elevate hanno creato un bisogno di liquidità, poiché i proprietari più anziani potrebbero voler vendere le loro partecipazioni ma affrontano un pool limitato di acquirenti.

  2. Investimenti Non Correlati: anche in caso di recessione o calo del mercato, un club continui a generare flussi di cassa e i tifosi a frequentare le partite. Le squadre sportive hanno connessioni emotive che le rendono diverse dalle aziende tradizionali.

  3. Crescita dei Ricavi: oltre a biglietti e merchandising, nell’ultimo ventennio è esplosa una fonte di ricavo marginale fino ad inizio anni 90: i diritti tv e in generale i diritti digitali: realtà aumentata (AR) / realtà virtuale (VR) e e-gaming.

  4. Cattiva Gestione Finanziaria: molte squadre nonostante tutto continuano ad essere gestite male perdendo denaro, creando per la società di private equity l'opportunità di migliorare la loro efficienza.

  5. Cambiamenti Normativi: Molte leghe sportive (si pensi non solo agli USA ma anche agli accordi di Ligue 1 e Liga con CVC Partners, a lungo in odore di entrare anche nella Serie A) hanno allentato le loro regole di proprietà nel tempo e ora permettono alle società di private equity di possedere partecipazioni minoritarie.

Infine vi è un fattore che potremmo definire politico - che ben conosciamo in Italia, ma che viene raccontato per lo più a convenienza - da non sottovalutare:

  • diversi club (in Italia: quasi tutti) scaricano buona parte delle proprie spese operative e di capitale, come gli stadi, sulle città. È un grande modello di business perché la squadra esercita pressioni a cui i tifosi / elettori sono sensibili e per questo la città spesso tende a correlarsi in maniera molto mite con quella che in fondo è un’azienda che raccoglie ricavi da biglietti, licensing, trasmissioni e merchandising.

Lo so, vi sto raccontando, qui, una cosa diversa da quella che sentite solitamente: la narrazione dello stadio come esclusiva opportunità è estremamente parziale. Oggi molto spesso i club non generano buoni ricavi da stadio semplicemente perché non investono in alcuni servizi di base (fast food) da stadio.

Categorie. Le società di private equity sportivo possono essere divise in cinque categorie principali:

  • società di PE focalizzate sullo sport (un esempio: RedBird - Milan e altre attività)


  • grandi fondi diversificati (Elliott, già salvatore del Milan, o Sixth Street che recentemente ha investito nel Real Madrid);


  • fondi sovrani (come Qatar Sports Investments - PSG e il Public Investment Fund - PIF del Newcastle United);



  • conglomerati 


  • (Fenway Sports Group: Boston Red Sox, Liverpool FC, Pittsburgh Penguins, ecc.).

  • holding familiari individuali.

Il modello. Ma se, come abbiamo detto, due dei maggiori assunti delle strategie di PE non si possono copiare nello sport, come funzionano questi investimenti?

La risposta breve è: "Molto simili agli affari di equity di crescita".

Le regole finanziarie (sia il controverso FFP Uefa che quelle delle leghe USA) impongono più paletti che nel normale libero mercato, quindi le principali fonti di ritorno sono:

  • Crescita dei Ricavi: da maggiori vendite di biglietti, merchandising, diritti di licenza/trasmissione, eventi dal vivo e operazioni immobiliari.

  • Miglioramento dei Margini: mentre alcune squadre sportive sono gestite efficientemente (molte squadre NBA hanno margini del ~30%), molte altre non lo sono. I club calcistici europei sono noti per perdere denaro, e le società di private equity sono autorizzate a possedere alcune squadre in paesi specifici, quindi vedono questo come un'opportunità attraente per migliorare l'efficienza.

  • Multiproprietà (MCO): questo è stato il principale motore dei ritorni poiché le valutazioni delle squadre sportive sono aumentate, ma è discutibile se questo continuerà per sempre.

Le MCO stanno modellando le dinamiche future dello sport, influenzando l'equilibrio competitivo, la distribuzione dei talenti e il branding globale.

L'aumento delle squadre possedute da MCO è sorprendente:

  • 2021: 117

  • 2022: 227

  • 2023: 300

  • 2024: 336 (in crescita)

La proprietà multi-club consente ai proprietari di diversificare il loro investimento in diversi mercati e capitalizzare le sinergie in sponsorizzazioni, reclutamento di giocatori e opportunità di branding.

Anche l’UEFA sembra inerme e recentemente ha dovuto ulteriormente allargare le maglie dell’ammissione alle Coppe europee per non penalizzare club come Manchester City e Manchester United.

Le MCO del resto vanno contro il principio più volte ribadito dall’UEFA, che insiste nel volere un calcio unico e piramidizzato anzichè leghe chiuse.

Come spesso quindi accade l’UEFA da una parte enuncia i principi e dall’altra li disattende.

È evidente che avere due gruppi in una competizione sia un conflitto d’interessi, non tanto per possibili combine sul campo, quanto in sede di mercato quando la necessità di concentrare talento in un club ammiraglia che punti ai massimi risultati è evidente e finisce per creare figli di serie A e serie B.

Questo crea un clima di incertezza tra i tifosi, specialmente in Europa, dove la MCO è vista con sospetto.

Ovvio che oggi i tifosi del Girona sono contenti di essere in Champions League e magari domani lo saranno quelli del Palermo promossi in Serie A, ma questo dura fino a quando i loro interessi non cozzeranno con quelli del club ammiraglia: a quel punto si scopriranno figli di un dio minore, che Uefa e Fifa lo vogliano o meno,

Naturalmente ci sono vantaggi patrimoniali e commerciali, ma anche tecnici:

  • I club all'interno delle reti MCO spesso sperimentano un aumento del 20-30% dei ricavi commerciali grazie a accordi di sponsorizzazione condivisi e sforzi di branding globale;

  • Il valore di mercato medio dei club sotto strutture MCO è stimato essere del 15-25% superiore rispetto ai club indipendentemente posseduti in leghe simili;

  • la direzione tecnico sportiva centralizzata permette di distribuire talenti che magari mai avrebbero giocato nei club minori del gruppo.

In conclusione. L'evoluzione della proprietà delle squadre sportive sta passando da famiglie a miliardari, da private equity a proprietà dei tifosi e mercati pubblici. Lecito attendersi a breve un interesse verso mercati in via di sviluppo come Africa, Medio Oriente e Asia.

Questo modello offre un approccio innovativo e dinamico per la gestione delle squadre sportive, ma non sempre allineato ai più elementari principi della competitività sportiva.

Tuttavia è bene capire che per un fondo è quasi impossibile agire nel calcio in maniera predatoria, finendo per lo più per lavorare ad un piano di lungo periodo in cui la crescita del club accompagni quella della lega di riferimento, come accaduto per molti club inglesi acquistati a prezzi relativamente contenuti nel decennio a cavallo tra gli anni 90 e 2000 e oggi facilmente nel novero dei principali club mondiali per valore tecnico.


Spero di esservi stato d'aiuto

Alan Paul Panassiti


Ps. le mie ricerche sono gratuite e non sono pagate da nessuno (e non chiederò soldi a nessuno).

In questo caso è il mio amore per questa squadra, e l'odio storico per ciarlatani ed imbroglioni, che mi ha spinto ad approfondire.

Io le cose che dovevo dirvi le ho detto.


Forza Messina sempre!

Abbiamo bisogno di persone serie, fuori dagli stessi nomi che circolano da quando ero ragazzo anche io. 

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