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Camerieri malati e balli non stop. I dieci folli giorni del Billionaire

 Tiene banco in Italia il caso Billionaire, il noto locale di Flavio Briatore che è diventato un vero e proprio focolaio di Coronavirus. L’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione sulla questione. 


Il tutto parte il 12 agosto, quando un cameriere del locale accusa febbre e tosse, non è l’unico, infatti anche altri camerieri hanno gli stessi sintomi. Gli sembra anche di non percepire gli odori. Sono i classici sintomi del Covid, la direzione del Billionaire lo mette per precauzione in isolamento nel residence affittato per lo staff. Dopo poco altri tre colleghi avvertono gli stessi sintomi e, anche loro, vengono lasciati a riposo. La vita notturna del Billionaire invece non si ferma. Il locale è pieno. I manager però sono preoccupati per chi è in auto-isolamento: è una situazione delicata che va gestita in fretta, senza fare rumore.



Si rivolgono quindi ai servizi medici del Consorzio Costa Smeralda Porto Cervo. Nelle giornate tra il 13 e il 14 agosto gli isolati e anche alcuni ragazzi che con loro condividono l’alloggio (6-7 persone in tutto) vengono mandati all’ambulatorio del Consorzio per sottoporsi al test sierologico. 

Sono negativi. I medici, però, ritengono necessario fare il tampone, unico esame veramente affidabile per stabilire se tosse e febbre siano dovuti al contagio o a una leggera influenza. Solo che il tampone lo fanno ad Olbia, all’ospedale Mater. Il gruppo si sposta lì, ma è rimbalzato dalla reception del pronto soccorso. 

«Non è questa la procedura da seguire, dovete telefonare al numero verde della Regione». Il tentativo si infrange contro la musichetta registrata della chiamata in attesa. C’è però un medico del Consorzio che, in forma privata e al costo di 150 euro, può far loro il tampone con una strumentazione ad hoc. 

L’appuntamento è per il 17 agosto, a pagare la parcella è il Billionaire. Che, nel frattempo, sta per celebrare la serata più impegnativa.


A Ferragosto tutti i tavoli sono prenotati. Alle 8 di sera è previsto che si presentino dieci “runner” di sala aggiuntivi che Etjca si è impegnata a procurare, con lo scopo di rafforzare lo staff. Non arriva nessuno. 

Dal Billionaire contattano il referente dell’agenzia, il quale spiega che i ragazzi si sono rifiutati di andare. «Sono spaventati, dicono che ci sono colleghi che non stanno bene…». Dalla direzione avevano anche mandato all’agenzia i risultati dei sierologici, ma non è servito. La voce si è sparsa, e con essa la paura. Il 17 agosto è un lunedì. Succedono due cose: il sindaco di Arzachena firma l’ordinanza per la musica e il tampone oro-faringeo effettuato a pagamento dà “potenziali positività”. Il medico privato ritiene che l’esame non sia attendibile al cento per cento, e avverte la Asl di riferimento. Quella sera il Billionaire, nonostante il sospetto sia ormai una certezza, organizza lo stesso il dinner show. La mattina del 18 la direzione del locale di Briatore diffonde un comunicato in cui annuncia la chiusura “a partire da oggi” e “con 6 giorni di anticipo rispetto alla data prevista” in polemica col comune.. I primi 6 casi certi di positività verranno ufficializzati dalla Asl il 21 agosto. Ad oggi, i positivi del Billionaire sono oltre 60. Briatore compreso.

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