Era Marzo, nel 2022, quando si sancì una road map per l'abolizione del Green Pass in Italia.
Fonte: https://qds.it/green-pass-abolizione-1-maggio-stop-obbligo-vaccinale-15-giugno/
- " Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto con la road map di allentamento delle restrizioni Covid in vista della scadenza dello Stato di emergenza il 31 marzo. Il Green pass sarà dunque abolito dall’1 maggio. Resterà obbligatorio sino al 30 aprile nei locali (ristoranti e centri sportivi) al chiuso.
E’ un ‘giorno importante, chiudiamo lo stato d’emergenza’, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“In CDM misure importanti, eliminate quasi tutte le restrizioni“, ha esordito il premier Mario Draghi al termine della cabina di regia.
Si è stabilito di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile.
Da aprile non sarà più richiesto il green pass sui bus ed in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, mentre continuerà a vigere obbligo di indossare le mascherine.
Sempre da aprile decade l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50. Per gli over 50 basterà il Green pass base e non sarà prevista la sospensione dal lavoro.
L’attuale regime sull’obbligo di mascherine – previsto in tutti i luoghi al chiuso, compreso a scuola – resterà in vigore fino al 30 aprile."
In questo articolo si racconta come si pose una pietra tombale su un provvedimento che era nato, ricordo, politico (non altro), per fronteggiare una tragedia vera: la pandemia di Sars Cov 2 che aveva affollato gli ospedali, ucciso molte vite, danneggiate altre e che (si è compreso quasi subito) non eravamo preparati ad affrontare.
Inutile raccontare (anche se i più lo hanno rimosso o per un normale processo psicologico o per malafede) cosa accadeva in quei giorni: mancava l'ossigeno, i posti letto, non era possibile nemmeno dire addio ai propri cari, non c'erano presidi e non si sapeva come affrontare quella che non è mai stata una semplice influenza!
Non mancavano però i negazionisti, gli approfittatori, i complottisti e coloro che, per indole idiota, non volevano seguire nessuna regola rischiando di mettere a repentaglio la propria vita e quella dei loro cari.
Perché di Covid si è morti, si moriva e si morirà ancora (anche se adesso la fase emergenziale è passata).
Secondo i complottisti il Green Pass sarebbe rimasto per sempre (i fatti lo hanno smentito) e ormai sono decaduti tutti gli ospiti (siamo nel 2023 ed il mondo è andato avanti).
Una volta decaduto sono partite, da una serie di associazioni di avvocati, Comitati di sfigati vari e ciarlatani di ogni genere alla caccia disperata di donazioni, una serie di iniziative (tutte andate male e totalmente inutili) che compattevano il Green Pass e che volevano che Roberto Speranza e Mario Draghi finissero in galera!
Come se il GP fosse una cosa solo italiana, una invenzione dei nostri politici per "tenerci chiusi in casa", e che quindi "la falsa pandemia" fosse una pagliacciata.
A parte il discorso logico di una politica che voleva riaprire invece che chiudere (ed è per questo che c'è stata la più grande campagna di vaccinazione delle storia in tempi record), che senso aveva tenerci chiusi in casa. Come si recuperavano le tasse, e i soldi per fare le cose se nessuno avesse più lavorato?
Nessuno ovviamente!
E il Green Pass (ed è questa la più grande bugia di questi ultimi anni) non è stato fatto solo in Italia: è stato usato in tutto il mondo. Con modalità diverse, con regole diverse, a volte con nomi diversi.
Ma è stato usato!
Una misura politica che serviva per combattere quella mandria di idioti che non volevano vaccinarsi (col "siero genico sperimentale", come dicono loro) e che rallentavano le riaperture.
Una, anche se risibile e ridicola, percentuale di persone che con le loro assurde convinzioni e con un oscurantismo antiscientifico che nemmeno nel Medio Evo si era mai visto.
E che rappresentavano, e rappresentano a tutt'oggi, una metastasi della nostra società, alimentata da una politica a caccia di seggi e di potere che, una volta ottenuta la poltrona, ovviamente se ne sono sbattuti di questi disagiati.
Il Green Pass, o come lo vogliamo chiamare, c'è stato in tutto il mondo
Come ci spiega questo bellissimo articolo di Wired Italia:
https://www.wired.it/article/green-pass-regole-europa-mondo/
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“Il green pass in Europa e nel mondo praticamente non esiste”. È il ritornello che da settimane viene ripetuto in Italia da chi si dice contrario alla certificazione personale che attesta l’avvenuta vaccinazione, un tampone negativo nelle precedenti 48-72 ore o la guarigione da Covid-19 nei sei mesi precedenti. Qualche settimana fa il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida ha denunciato in tv che l’obbligatorietà italiana è un unicum nel mondo. Lo stesso messaggio viene urlato alle tante manifestazioni di protesta contro la certificazione che stanno interessando le città italiane, mentre anche una parte della stampa nazionale ha diffuso questa teoria.
Il paragone con l’estero è insomma il punto su cui più si batte il chiodo per contestare il green pass “all’italiana”. La decisione del governo Draghi di renderlo obbligatorio per più o meno tutte le nostre attività quotidiane viene contestata alla luce di quello che fanno gli altri più che per lo strumento in sé. Eppure, facendo un passo oltre gli slogan e le urla si scopre che i paesi che hanno un approccio simile o uguale a quello italiano sono moltissimi. E, perdipiù, vanno aumentando settimana dopo settimana.
Innanzitutto un breve recap. Come sottolinea il ministero della Salute italiano, la certificazione verde Covid-19, o green pass, consente di viaggiare e di accedere ai luoghi di lavoro, a scuola, all’università, alle strutture sanitarie e ai locali che offrono servizio di ristorazione. Permette, inoltre, di usufruire di alcuni servizi e partecipare a numerose attività culturali, ricreative e sportive. L’obbligo che ha suscitato più tensioni e malumori è quello che riguarda i luoghi di lavoro, entrato in vigore il 15 ottobre 2021 e che andrà avanti fino al 31 dicembre, mentre si sta già parlando di nuove proroghe. L’Italia è un caso isolato, continuano a ripetere in molti, eppure chi prima e chi dopo sono molti i paesi che hanno un sistema di fatto uguale al nostro.
In Francia il green pass è obbligatorio per accedere a tutti gli eventi culturali o ricreativi, tenuti al chiuso o all'aperto, nonché per accedere a musei, cinema, caffè, ristoranti, centri commerciali, ospedali, pensioni e per viaggiare a lunga distanza in aereo, in treno o in autobus. Per chi lavora in questi settori è necessario presentare il certificato ogni giorno, pena la sospensione. E questa situazione andrà avanti ancora per molto, visto che il parlamento ha appena esteso le misure così come sono fino a luglio 2022, oltre ad aver dichiarato non valido il green pass degli over 65 anni che non si faranno inoculare la terza dose.
In Germania la regola delle 3G prevede che solo chi è vaccinato, guarito dal Covid o con un test negativo può accedere a strutture al coperto, tra cui ospedali, case di cura, ristoranti e strutture di ristorazione, alberghi e alloggi turistici, eventi e attrazioni, attività sportive e strutture di cura personale come i parrucchieri. Negli ultimi giorni, vista l’impennata dei casi, si sta valutando l’idea di estendere questo sistema a tutto il mondo del lavoro, mentre l’organizzazione federale dello stato ha fatto sì che in alcune regioni come la Baviera si sia già deciso di introdurre l’obbligo della certificazione in ambito lavorativo dopo il superamento di una certa soglia di contagiati.
In Grecia l’obbligo del green pass riguarda ogni aspetto della vita, compresa quella lavorativa e senza alcuna eccezione. Chi non si è vaccinato deve presentare un doppio tampone negativo, fatto a proprie spese. Per i dipendenti sanitari non c’è possibilità di scelta: il vaccino è obbligatorio, pena la sospensione. Qualcosa che succede anche in Ucraina, esteso a tutti i dipendenti statali, e in Albania, per personale sanitario, insegnanti e studenti.
L’Austria nei giorni scorsi ha ristretto notevolmente le maglie del green pass, che si applica ora anche ai luoghi di lavoro. Inoltre, eventuali futuri lockdown a causa della risalita dei contagi riguarderanno solo la popolazione non vaccinata (come per la Lettonia), in quello che forse si presenta a oggi come il modello più stringente in Europa.
La Danimarca ha mantenuto in vigore il “coronapas”, un fac simile del green pass, per molti mesi fino alla scorsa estate. Esso prevedeva la presentazione della certificazione per qualsiasi attività al chiuso, compresi i lavoratori, che in caso di mancata vaccinazione dovevano presentare un doppio tampone negativo. A settembre il calo dei contagi ha portato alla rimozione di questo sistema, ma ora il governo è tornato sui suoi passi e si appresta a reintrodurre le medesime limitazioni.
In Svizzera il green pass è indispensabile per le persone con più di 16 anni nei luoghi chiusi come bar, ristoranti e alberghi, nelle strutture sportive e per il tempo libero, come teatri, cinema, sale da gioco, piscine, musei e zoo. La legge locale dà al datore di lavoro il potere di esigere il pass dai suoi dipendenti, come forma di tutela dell’ambiente di lavoro. Nei giorni scorsi un ristoratore che si rifiutava di chiedere il green pass si è visto comminare la sospensione dell’attività del suo locale, che è stato murato con dei blocchi di cemento.
Ci sono poi altri paesi europei dove è necessario il certificato di vaccinazione, di guarigione recente dal Covid-19 o di tampone negativo per tutta una serie di attività sportive, ricreative, ricettive e in certi casi anche lavorative in luoghi al chiuso. Tra questi la Slovacchia, la Romania, il Portogallo, i Paesi Bassi, l’Irlanda, l’Estonia, la Croazia, Cipro e la Bulgaria.
Se quello che viene chiamato green pass “all’italiana” è in realtà un modello comune a moltissimi paesi europei, anche uscendo dal continente gli esempi in questo senso si sprecano. Negli Stati Uniti il vaccino è stato reso obbligatorio da due leggi ad hoc per tutti i lavoratori federali e alle aziende private che lavorano a contatto con il servizio pubblico. La volontà era di ampliare questo imperativo anche a tutte le aziende private con almeno 100 dipendenti, ma nei giorni scorsi un tribunale ha bloccato l’estensione. Anche in Canada dal 30 ottobre i dipendenti statali hanno l’obbligo vaccinale, una disposizione che vale anche per chi si trova in smart working visto che prima o poi potrebbe tornare a contatto con i colleghi.
Singapore nelle scorse ore ha annunciato una misura radicale per opporsi alla deriva novax: chi non vuole la copertura vaccinale dovrà pagarsi da sé le spese sanitarie nel momento in cui dovesse ammalarsi di Covid-19. Questo si aggiunge a tutta una serie di limitazioni esistenti nel paese per lo svolgimento delle attività quotidiane.
Altri obblighi vaccinali per i lavoratori nelle scorse settimane sono stati imposti in paesi come l’Indonesia, il Turkmenistan, la Micronesia, l’Arabia Saudita, il Kazakistan e il Tagikistan. In Australia, intanto, la premier del Queensland, Annastacia Palaszczuk, ha annunciato che i non vaccinati da dicembre non potranno sedere a bar e ristoranti o partecipare a eventi culturali, all’aperto come al chiuso. Questo, mentre il paese mantiene alcune forme di lockdown soft esclusivamente per chi non è coperto dal vaccino. E poi c'è il caso di Israele, dove il sistema del green pass è in vigore da mesi e ora chi fa resistenza alla terza dose è escluso dalla vita sociale.
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Poi a Giugno, altro sale per i complottisti:
"Il Green Pass Mondiale"
Sul cosiddetto green pass mondiale, hanno già cominciato a circolare le teorie del complotto più disparate. Satanismo, dittatura sanitaria, piano criminale per vendere la salute alle compagnie farmaceutiche sono alcune delle accuse lanciate contro l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Unione europea, per aver siglato un accordo sulla salute digitale. Una partnership volta a facilitare lo scambio e l’interoperabilità dei dati sanitari per la ricerca scientifica e lo sviluppo della telemedicina e non a imporre una qualche restrizione alle libertà personali.
Ma andiamo con ordine. Lunedì 5 giugno 2023, Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute, e il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, hanno firmato un accordo amministrativo e una lettera di intenti presso la sede dell'Organizzazione a Ginevra, che sancisce l’adozione del sistema di certificazione vaccinale dell’Unione europea, conosciuto in Italia come green pass, da parte dell’Oms.
Questo non significa che sta per venire imposto un nuovo green pass gestito dall’Oms, ma che l’Organizzazione adotterà il quadro tecnico e normativo di riferimento usato dall’Unione europea, per migliorare la circolazione dei dati sanitari secondo standard condivisi. Un sistema che si tradurrà in una specie di libretto sanitario elettronico, come quello fornito in Italia dalle Aziende sanitarie locali, ma verificabile e accettato in tutto il mondo.
In sostanza, si tratta di un’estensione e digitalizzazione del Certificato internazionale di vaccinazione o profilassi, la cosiddetta Carta gialla, necessaria per verificare l’avvenuta vaccinazione contro alcune malattie pericolose e richiesto per l’ingresso in determinati paesi. Una specie di passaporto sanitario, nato nel 1933 in Olanda e adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1951.
Nell’ambito della digitalizzazione di questi dati l’Oms ha specificato che non avrà accesso ad alcuna informazione sanitaria personale, ma manterrà solamente il controllo sulla lista delle chiavi pubbliche usate per verificare l’autenticità di questi documenti, la cui gestione resta affidata ai singoli stati, come già accade per il quadro sanitario di ogni cittadino o cittadina.
L’iniziativa è il primo tassello per implementare la strategia globale di sanità digitale dell’Oms, pubblicata nel 2020, studiata per assicurare migliori trattamenti sanitari in tutto il mondo grazie alle nuove tecniche di telemedicina, che permettono la cura dei pazienti a distanza, anche in contesti difficili e di isolamento.
Inoltre, lo scambio e la circolazione dei queste informazioni consentirà la creazione di una banca dati globale al servizio della ricerca scientifica, che permetterà l’integrazione con altri sistemi e registri per sviluppare nuove cure, nuove politiche sanitarie basate sulle esigenze delle persone e usare l’intelligenza artificiale per accelerare la ricerca.
In realtà, una evoluzione e non una restrizione, per riuscire a migliorare le cose.
Ma spiegaglielo a questi idioti...
Ad oggi non esistono più restrizioni simili, la vita è tornata normale, le multe da 100 euro ai non vaccinati di fatto non vengono più nemmeno richieste da pagare e tra poco verranno cancellate (anche se c'è qualche idiota totale che spende 700/800 euro per andare dal giudice di pace per farsi rimuovere la multa), ma c'è un ma, che rende questa storia ancora più paradossale e ridicola.
La Russia in questi tre anni ha pompato sui social sulla pandemia, favorita da amicizie politiche, e da una serie di scemi che preferirebbero vivere da Putin (la porta è quella, grazie). Le peggiori bugie sono venute da la, eppure è l'unico posto dove per accedere a determinati eventi occorre essere vaccinati.
Tra l'altro con lo Sputnik, un vaccino tradizionale simile ad Astra Zeneca, neanche tanto evoluto e sicuro come quelli ad MRNA che conosciamo bene.
A raccontare e a fare cortocircuito in cervelli primi di materia grigia, è Andrea Lucidi (insospettabile).
E' il propagandista italiano di Putin, cosa nota, a regalarci questa chicca!
1) Il Covid esiste ancora
2) Tamponi e vaccinazioni si fanno in Russia
e poi...
Quindi, oltre ad essere una dittatura, la Russia è anche una "dittatura sanitaria"
Alan Paul Panassiti
Ps. Le mie ricerche sono disponibili gratis a tutti.
Non ho canali Telegram ne richiedo improbabili donazioni
Propongo sempre notizie con fonti autorevoli e verificabili
Mi piacciono solo le persone che approfondiscono
Per approfondire ecco altri link ad articoli interessanti
https://www.touringclub.it/viaggiare/coronavirus-e-viaggi-dove-non-possono-andare-gli-italiani/immagine/5/covid-e-viaggi
https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/green-pass-mondiale-cos-e-come-funziona.html
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