"L'Italia è il paese che amo", così esordì Silvio Berlusconi quando "scese in politica", da dove non si è mai capito visto che era anche un simpatico nanetto.
L'Italia in verità è il paese che all'amo abbocca, da tempo immemore. Si parla di #fase2, ottima per gettare fumo negli occhi e calmare il popolo bue (che fa anche rima). E per soddisfare le "desiderata" degli imprenditori, che vogliono riaprire a tutti i costi se no il motore di questo paese si fermerebbe.
La mia sfiga è che vivo in Lombardia, che negli anni 50 (credo) si vantava avesse la migliore sanità del globo: uno strano primato visto che i più grandi e geniali ladri che hanno depauperato di soldi e posti letto stavano tutti qua. Eppure per un tempo ci abbiamo anche creduto, almeno fino a che non è esploso il corona virus. E la leggenda di BIMBUMBAM è venuta fuori all'improvviso e si è sgretolata sotto i colpi ostili di politici arraffoni che facevano i santi, anche vergini come Formigoni da via Murat a colpi di vacanze e di soldi a sua insaputa, e che hanno rubato l'impossibile.
Eppure la gente qui ci veniva anche dal profondo sud per salvarsi la vita, e spesso ci riusciva, solo che ci siamo accorti che di strutture di eccellenza ce ne erano davvero poco. Il resto rispecchiava l'Italia: arruffona e caciarona, strafottente e superficiale.

Gallera e Fontana: attenti a quei due! Adesso il disastro e la strage nelle RSA lombarde è sicuramente da ascrivere a loro, al loro modo di affrontare l'emergenza e all'ignoranza che li ha contraddistinti. Hanno commesso una marea di errori, che poi hanno girato a quella leggenda metropolitana che è la "comunità scientifica", entità di cui a suo tempo ho parlato.
Però guai ad attaccarli, questi pseudo eroi che non sanno o non vogliono mettere una mascherina, e che raccontano leggende di mascherine (scusate la ripetizione, ma era entrata gente in area di rigore prima del tempo e dunque l'arbitro mi ha costretto a ribattere...) mai giunte a casa di nessuno. Ho visto gli Avengers e sono di certo più credibili di loro.
Si è costruito un ospedale in Fiera promettendo 600 posti scesi, se non erro, a 53. Bruciando milioni di euro e facendo un Happy Hour (aperitivo alla Milanese Imbruttito) per inaugurare il tutto alla faccia degli assembramenti. Gli utilizzatori finali di questa "opera" sono stati solo 6 (al momento, e speriamo che non ce ne siano altri). Bertolaso si è immediatamente ammalato di coronavirus, e il suo contributo è stato pari a 1 euro (il suo esatto compenso). Insomma tutto #andràbene. Come no!
Le premesse dunque, per una corretta gestione del "dopo", anche se al momento siamo chiaramente nella fase del "durante", senza avere di fatto mai compreso il "prima", sono a dir poco preoccupanti.
Sala, sindaco imbruttitissimo della città meneghina, di fatto ogni giorno lancia una frecciata ai geni del male della Lega che dirigono la regione più infetta d'Italia: del resto se "Milano preoccupa" è incomprensibile il perchè i test sierologici, per capire se siamo stati colpiti o no da questo maledetto virus, saranno fatti per ultimi nel capoluogo regionale. Il 1 Aprile è passato da un pezzo, ma la voglia di fare gli scherzi deve essere ancora al top.
Il "Beppe" ha comunque deciso con l'unico, secondo me, a dire le cose come stanno, Galli del Sacco, di fare da se: agli autisti e manovratori dell'ATM saranno fatti i test sierologici già pronti e si capirà chi sono gli "untori" asintomatici.
Insomma una guerra tra tutti con i cittadini a farne le spese. Tenere a casa la gente è sempre più difficile, è chiaro. Arriva il caldo, le belle giornate, la voglia di farsi una corsetta e una passeggiata: cose più che legittime. Ma per tornare a uscire fuori ci vuole una seria strategia!
Ci vogliono test fatti, mascherine distribuite in maniera gratuita, tamponi, mappare la gente ecc. ecc. Tante cose che vanno fatte con serietà. E invece di cosa si parla?
Quando riparte il campionato di serie A? Possiamo prenotare le vacanze?
Siamo dei fenomeni: ed è l'italiano che mi preoccupa e i nostri politici sono la realizzazione di quelli che sono i nostri desideri nascosti. Siamo un popolo di superficiali, creduloni, caschiamo su tutte le bufale che leggiamo senza verificare, vogliamo scavalcare le file. Siamo italiani...
Per uscire da questa situazione abbiamo bisogno di estrema serietà. E anche se facciamo finta di essere esperti di virologia e di MES, e non sappiamo neanche cosa voglia dire questo acronimo, noi non capiamo nulla.
A forza di stare in casa siamo diventati cretini, ma presumibilmente lo eravamo e tanto prima...
Ecco perché mi fa paura, non esiste nessuna progettualità di fase due, non c'è nessuna programmazione seria. Nulla di nulla.

Alan
L'Italia in verità è il paese che all'amo abbocca, da tempo immemore. Si parla di #fase2, ottima per gettare fumo negli occhi e calmare il popolo bue (che fa anche rima). E per soddisfare le "desiderata" degli imprenditori, che vogliono riaprire a tutti i costi se no il motore di questo paese si fermerebbe.
La mia sfiga è che vivo in Lombardia, che negli anni 50 (credo) si vantava avesse la migliore sanità del globo: uno strano primato visto che i più grandi e geniali ladri che hanno depauperato di soldi e posti letto stavano tutti qua. Eppure per un tempo ci abbiamo anche creduto, almeno fino a che non è esploso il corona virus. E la leggenda di BIMBUMBAM è venuta fuori all'improvviso e si è sgretolata sotto i colpi ostili di politici arraffoni che facevano i santi, anche vergini come Formigoni da via Murat a colpi di vacanze e di soldi a sua insaputa, e che hanno rubato l'impossibile.
Eppure la gente qui ci veniva anche dal profondo sud per salvarsi la vita, e spesso ci riusciva, solo che ci siamo accorti che di strutture di eccellenza ce ne erano davvero poco. Il resto rispecchiava l'Italia: arruffona e caciarona, strafottente e superficiale.

Gallera e Fontana: attenti a quei due! Adesso il disastro e la strage nelle RSA lombarde è sicuramente da ascrivere a loro, al loro modo di affrontare l'emergenza e all'ignoranza che li ha contraddistinti. Hanno commesso una marea di errori, che poi hanno girato a quella leggenda metropolitana che è la "comunità scientifica", entità di cui a suo tempo ho parlato.
Però guai ad attaccarli, questi pseudo eroi che non sanno o non vogliono mettere una mascherina, e che raccontano leggende di mascherine (scusate la ripetizione, ma era entrata gente in area di rigore prima del tempo e dunque l'arbitro mi ha costretto a ribattere...) mai giunte a casa di nessuno. Ho visto gli Avengers e sono di certo più credibili di loro.
Si è costruito un ospedale in Fiera promettendo 600 posti scesi, se non erro, a 53. Bruciando milioni di euro e facendo un Happy Hour (aperitivo alla Milanese Imbruttito) per inaugurare il tutto alla faccia degli assembramenti. Gli utilizzatori finali di questa "opera" sono stati solo 6 (al momento, e speriamo che non ce ne siano altri). Bertolaso si è immediatamente ammalato di coronavirus, e il suo contributo è stato pari a 1 euro (il suo esatto compenso). Insomma tutto #andràbene. Come no!
Le premesse dunque, per una corretta gestione del "dopo", anche se al momento siamo chiaramente nella fase del "durante", senza avere di fatto mai compreso il "prima", sono a dir poco preoccupanti.
Sala, sindaco imbruttitissimo della città meneghina, di fatto ogni giorno lancia una frecciata ai geni del male della Lega che dirigono la regione più infetta d'Italia: del resto se "Milano preoccupa" è incomprensibile il perchè i test sierologici, per capire se siamo stati colpiti o no da questo maledetto virus, saranno fatti per ultimi nel capoluogo regionale. Il 1 Aprile è passato da un pezzo, ma la voglia di fare gli scherzi deve essere ancora al top.
Il "Beppe" ha comunque deciso con l'unico, secondo me, a dire le cose come stanno, Galli del Sacco, di fare da se: agli autisti e manovratori dell'ATM saranno fatti i test sierologici già pronti e si capirà chi sono gli "untori" asintomatici.
Insomma una guerra tra tutti con i cittadini a farne le spese. Tenere a casa la gente è sempre più difficile, è chiaro. Arriva il caldo, le belle giornate, la voglia di farsi una corsetta e una passeggiata: cose più che legittime. Ma per tornare a uscire fuori ci vuole una seria strategia!
Ci vogliono test fatti, mascherine distribuite in maniera gratuita, tamponi, mappare la gente ecc. ecc. Tante cose che vanno fatte con serietà. E invece di cosa si parla?
Quando riparte il campionato di serie A? Possiamo prenotare le vacanze?
Siamo dei fenomeni: ed è l'italiano che mi preoccupa e i nostri politici sono la realizzazione di quelli che sono i nostri desideri nascosti. Siamo un popolo di superficiali, creduloni, caschiamo su tutte le bufale che leggiamo senza verificare, vogliamo scavalcare le file. Siamo italiani...
Per uscire da questa situazione abbiamo bisogno di estrema serietà. E anche se facciamo finta di essere esperti di virologia e di MES, e non sappiamo neanche cosa voglia dire questo acronimo, noi non capiamo nulla.
A forza di stare in casa siamo diventati cretini, ma presumibilmente lo eravamo e tanto prima...
Ecco perché mi fa paura, non esiste nessuna progettualità di fase due, non c'è nessuna programmazione seria. Nulla di nulla.
Alan
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