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Ti conosco mascherina!

"Mi auguro che la gente usi il buonsenso. Non deve passare l'idea che per proteggersi va bene tutto: abbiamo già dimostrato che non è così". A dirlo è Giuseppe Sala, il direttore del dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico, alla guida di Polimask. Il progetto nato su richiesta della Regione per aiutare le aziende a riconvertire la produzione e reperire nuove mascherine. È qui che gli ingegneri dell'ateneo milanese hanno condotto centinaia di test sui tessuti arrivati da tutta Italia per capire quali fossero in grado di proteggere dal virus. Prove che hanno dimostrato come solo il 2 per cento dei materiali potesse essere usato per la produzione di nuovi presidi sanitari, quei famosi "tessuti non tessuti" impiegati normalmente nell'industria dei pannolini, degli assorbenti o dell'abbigliamento tecnico.

Professore, la nuova ordinanza del Pirellone prescrive di usare la mascherina quando si esce. Ma anche, "in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca" come sciarpe e foulard. Dai vostri test non era emerso che il cotone, la seta o lino non proteggono?
"Proteggono da qualcosa di macroscopico. Se io starnutisco e ho davanti un fazzoletto non è come non avere nulla. È come dire "tossisci" nell'incavo del gomito, parliamo di buone pratiche che comunque non possono prescindere dalle regole sulle distanze. Guai, però, se le persone credono che possano sostituire una mascherina".
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E qui casca l'asino!

 L'ordinanza della regione Lombardia è ridicola ma non solo per questo.
Infatti la gran parte della popolazione non ha accesso alle mascherine, che online si trovano a prezzi scandalosi e 99 su 100 sono truffe anche piuttosto becere. Anche alcune farmacie le vendono a prezzi inaccettabili (qualora ci fossero) e non c'è stato nessun rifornimento.

E mentre al Pio Albergo Trivulzio si muore e si fa finta che siano bronchiti, Gallera (che un giorno vorrebbe fare il sindaco ma che non ha la stoffa nemmeno per fare l'usciere) si innervosisce e dice che i giornali sparano fesserie. Peccato per i parenti di questi poveri anziani, che sembrano carne da macello solo perché in casa di riposo ci sono persone che vengono "accompagnate" e quindi ormai sostanzialmente inutili, che vorrebbero risposte. La magistratura indagherà ancora su una delle strutture più chiacchierate e indagate della storia di Italia: una eccellenza al contrario.

In questi ultimi giorni stiamo capendo realmente come vanno le cose. Le decisioni su Bergamo zona rossa non sono state prese da nessuno (e tutti potevano prenderle), perché le istituzioni varie non avevano in grembo una persona che, esponendo gli attributi, avrebbe preso una via che avrebbe si frenato la produzione di quella zona, ma avrebbe salvato molte vite umane.

La solita storia: conta l'economia e la vita di qualcuno può essere sacrificata in nome del PIL.

File:Carnevale venezia maschere 4.jpg

Ti conosco, mascherina è un noto modo di dire usato generalmente in contesti scherzosi e dal significato piuttosto chiaro; con tale espressione, infatti, ci si rivolge a colui che pensa di ingannarci o nasconderci qualcosa per fargli sapere che, in realtà, a dispetto delle sue dissimulazioni, le sue intenzioni sono piuttosto chiare.

Ecco: le intenzioni dei nostri politici sono ormai chiarissime. Avere visibilità costi quel che costi!!!

E si dividono in fazioni piuttosto curiose.

Nel governo c'è un professore universitario dall'inglese oltremodo discutibile, che ha superato Renzi in ridicolaggine non sono di pronuncia ma anche in sintassi, che innamoratosi del ruolo di guida e pensando di decidere qualcosa, ogni sabato sera fa un discorso scritto dal Grande Fratello Rocco, ma non Siffredi, bensì Casalino, le cui gesta più importanti sono state quelle di provarci (per finta) con Marina La Rosa che a suo tempo lo apostrofò con la frase sessista alla messinese: "Ma sei ricchione?"



E' una delle poche cose che sappiamo è che tutte le cose belle e i risultati nascono da sofferenze intrinseche che portano al pianto il nostro premier, Giuseppe "Geppetto" Conte.Ovviamente solo le cose belle sono da ascrivere a lui, le rotture di coglioni sono dovute a scelte sempre del "comitato scientifico":questo è chiaro. Se vorranno fare cose belle, questi ultimi, dovranno di fatto "candidarsi" e "vedremo se le fanno meglio".

Questo sconosciuto "Comitato scientifico", vate e musa ispiratrice dei politici di altre fazioni. Una sorta di "mal comune mezzo gaudio".

Una entità oscura, formata non si sa da chi, composta da persone perennemente in televisione da casa loro. Tutti dotati di una libreria, piena di libri mai aperti, e mai in corsia e in ospedale che sia uno. Loro sanno o gli viene riferito, anche se ognuno espone una idea diversa non fa nulla: loro sono o dell'OMS o dell'ISS o magari anche dell'ATM, chi lo sa??

Se fai loro una domanda, ti rispondono con iperbole, parabole anche senza abbonamento di SKY, pallonetti, finte di corpo, dita nel naso e chi più ne ha più ne metta. Non ti danno una risposta ma sono più burocrati dei burocrati: usano il linguaggio medico per non dire assolutamente nulla e si difendono quando fanno una stupidata dicendo che il "virus" è nuovo. Per poi però prevederne l'andamento perché i "virus di questo genere fanno tutti così": allora li conoscete o no?

La curva dei contagi prima "era in salita preoccupante", in attesa del "picco" che varia da regione a regione, poi è passato al "plateau", e adesso è in "fase discendente". Ma occhio ai "contagi di ritorno" che assomigliano moltissimo ai "fuorigioco di rientro" che spesso sentiamo nelle telecronache calcistiche.


Perché la Regione Lombardia, la cui sanità eccelle anche e non solo per la bravura dei medici ma anche per le ruberie degli ultimi 20 anni, si rivolge anche essa a questa entità astratta per giustificare tutte le sua azioni giuste o sbagliate che siano. Se faccio una cazzata e perché me lo ha detto la "musa", se faccio una cosa giusta allora è merito mio e "noi stiamo facendo miracoli". E anche se non mi risulta che Fontana (non di Trevi, ma di Treviglio al massimo) e Gallera (senza luce e senza una "i" in fondo al tunnel e con una "l" di troppo a volte per le cose che dice...) abbiano cambiato l'acqua in vino.


Ti conosco, mascherina: L’esclamazione viene altresì usata, sempre scherzosamente, con il significato di “non mi inganni, ti conosco molto bene”, “so benissimo qual è il tuo carattere” ed espressioni simili.

Ecco, Gallera che parla di questa ordinanza sulle mascherine, non la usa quando fa le conferenze stampa (nelle quali non esiste mai un distanziamento sociale tra lui, il web tv che nella vita fa l'elettrauto e i terzo del trio che deve essere quello che, a Pasqua almeno, deve essere uno dei ladroni accanto alla croce. Deve esserlo per forza): un ottimo segnale, esempio perfido che assomigliava al "ARMIAMOCI e PARTITE!".

A volte i miei pensieri scorrono come la lava del vulcano alimentato dalla rabbia. Io abito in Lombardia, ma sono un clandestino (si sa in quanto italo siciliano in attesa di cittadinanza),è la regione in cui abito dal 2001 (odissea nello strazio) ed è anche stata in qualche modo la mia terra promessa. Qui ho fatto scelte importanti e fallimenti di un certo livello che nella mia terra natia mai sarei riuscito a compiere. Qui, il tessuto industriale e economico del paese da cui tutto nasce e muore, c'è stata la strage infinita che continua tutt'oggi di persone colpite da corona-virus. Una enormità di contagi e di morti che sono ampiamente superiori ai numeri che ci vengono raccontati dalle conferenze stampa della Protezione Civile. LO SAPPIAMO TUTTI! 

Ed arrivo a BorrelliTi conosco, mascherina ma la evito di mettere perché uso il distanziamento sociale. E lui che si presenta con i vari Locatelli (che le cose per bene le fa eccome ed è un piacere sentirlo con quel suo italiano forbito pieno di estreme supercazzole che nessuno capisce ma che almeno le dice bene), Brusafello e gli altri "bomber" dell'Istituto Superiore della Sanità. Anche lui segue il vate e la sua musa è quella. Non si scherza: lui se ne fotte delle mascherine e sa perfettamente che sono inutili in spazi aperti (come le sue conferenze stampa...). Quindi il capo della protezione civile, e non chiamatelo "commissario" se si offenderebbe: quello è Montalbano, ed è il fratello del capo del Pd.

Pd che si è trovato a governare a causa di un aperitivo estivo di troppo e anche lui ispirato da questa musa (il famoso e più volte ripetuto comitato scientifico) prima ha deciso che #milanononsiferma e infatti si è infettato durante una folle pizza sui Navigli. In quei giorni il telefono della "musa" evidentemente non prendeva oppure stava smaltendo una sbronza da happy hour del giorno prima: se no non spiega.

Ed io mi trovo disorientato. Da cittadino, da uomo che vuole lavorare, ma anche da parassita che ha bisogno di un reddito per vivere, da fancazzista professionista e da qualunquista di ogni tipo di livello, non so cosa dice la parte destra del loro emisfero cerebrale (ovunque sia situato sia chiaro) e che cosa fa la loro mano sinistra: ci deve essere un problema di connessione.

Forse l'unica verità che c'è e che nessuno sa cosa fare, e spesso si scende nell'autoreferenza. La vera "fase2" è lo sfruttamento della enorme visibilità data a molti mediocri che fanno conferenze stampa in ogni dove e che sostanzialmente non dicono assolutamente nulla di utile.

Tutti si pavoneggiano, al governo e all'opposizione, per esprimere idee balzane (prive della musa evidentemente). Berlusconi fa la statua di cera da ormai mesi, ed è meglio così. La Meloni vuole dare, come Cetto la Qualunque, 1000 euro a tutti (anche 2000 tanto mica li mette lei). Salvini, noto bestemmiatore del del decennio appena concluso e improvvisamente convertitosi alla "Maria" (intesa come vergine, ma non troppo), vorrebbe riaprire quelle chiese in modo da entrarci finalmente e vedere come sono fatte.

E' un vero schifo, e se fossi un professore di italiano mi boccerei (unico in Italia), da solo e anche in video conferenza, se leggessi quello che ho scritto in preda alla rabbia. Uscendo fuori tema, giusto per rimanerci dentro.

E guardo infine il ministro della "D"istruzione la Azzolina, che è la parodia della stupenda Moana Pozzi fatta da Sabina Guzzanti anni fa: ci manca solo che dica agli studenti che tra le varie opzioni per concludere la scuola di quest'anno ci sia "Ti tocchi".


Ti conosco, mascherina: è l'Italia al tempo del Covid19, dove l'unica cabina di regia possibile è il gabinetto (di guerra) fratricida tra le varie fazioni e il mostro sotto forma di musa che va sotto il nome di "comitato scientifico".

Ma questa sarà la mia prossima storia.

Alan

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