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Femminici in Italia

 La povera ragazza di 14 anni uccisa ieri ad #Afragola, #MartinaCarbonaro , ennesimo caso di #femminicidio ha stimolato la mia curiosità su questo terribile fenomeno che andrebbe approfondito seriamente sin dalle scuole, al netto di ideologie varie.

Cosa dicono i numeri?Image
Esistono statistiche dettagliate sui femminicidi in Italia negli ultimi dieci anni, raccolte principalmente dall'#ISTAT e da altri osservatori nazionali. Sono dati seri ed ufficiali anche se non spiegano il fenomeno, ma lo racchiudono in numeri che rimangono inquietantiImage
2015–2021: Secondo i dati ISTAT, il numero di donne uccise volontariamente è diminuito da 187 nel 2002 a 119 nel 2021, con una riduzione del 36%. Tuttavia, la percentuale di donne uccise da partner o ex partner è aumentata, passando dal 52% nel 2002 al 60% nel 2021 .Image
Nel 2022: Sono stati registrati 322 omicidi in totale, di cui 119 vittime donne.
Il tasso di omicidi è stato di 0,57 per 100.000 abitanti
Nel 2023: Il numero totale di omicidi è salito a 334, con 117 donne vittime. Il tasso di omicidi è stato di 0,57 per 100.000 abitantiImage
La maggior parte dei femminicidi avviene in ambito familiare o affettivo
Nel 2021, quasi il 60% delle donne vittime di omicidio è stato ucciso da un partner o un ex partner.
Nel 2019, l'88,3% è stata vittima di una persona conosciuta, con il 61,3% dei casi attribuiti al partnerImage
Un'analisi dell'ISTAT ha evidenziato:
Una forte correlazione negativa (-0,75) tra il numero di femminicidi e la percentuale di donne che ripongono fiducia nel sistema giudiziario italiano.Image
Una forte correlazione positiva (0,81) tra disoccupazione femminile e femminicidi, indicando che la scarsa autonomia finanziaria delle donne può essere un fattore di rischio .
istat.it/wp-content/upl…Image
Esistono dati che evidenziano differenze regionali nei femminicidi in Italia.
Secondo un'analisi del 2019, le Isole (Sicilia e Sardegna) presentavano un'incidenza di femminicidi pari a 0,45 ogni 100.000 donne, superiore alla media nazionale di 0,36Image
Nello stesso anno, regioni come la Valle d'Aosta, il Friuli-Venezia Giulia, il Molise e la Basilicata non hanno registrato omicidi di donne. Altre regioni con tassi inferiori alla media nazionale includevano la Campania (0,20), le Marche (0,26) e il Piemonte (0,27).Image
Parliamo poi di distribuzione geografica: nel 2024, si è registrato almeno un caso di femminicidio in 15 regioni italiane, con quasi due terzi dei casi concentrati in Lombardia, Campania, Toscana e Lazio.Image
L’evoluzione legislativa in Italia sul tema dei femminicidi e della violenza di genere ha avuto importanti sviluppi negli ultimi vent’anni, con l’obiettivo di prevenire, contrastare e punire più severamente le violenze contro le donne.Image
2009 – Introduzione del reato di stalking (art. 612-bis c.p.)
Introdotto con il Decreto legge 11/2009, convertito in Legge 38/2009.

Pone le basi giuridiche per la persecuzione e molestie ripetute.Image
2013 – #ConvenzionediIstanbul
L’Italia ratifica la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne.

È il primo strumento giuridicamente vincolante in Europa su questo tema.

Definisce il femminicidio come violenza strutturale e non privata.Image
2013 – Legge 119/2013 (Decreto sul femminicidio)
Rafforza le misure cautelari per gli aggressori.
Arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamenti e stalking.
Priorità nei processi e corsie preferenziali in tribunale.
Aggravanti se i reati sono commessi ai danni di partnerImage
2019 – Codice Rosso (Legge 69/2019)
Accelera l’intervento giudiziario: la vittima deve essere ascoltata entro 3 giorni dalla denuncia.
Reati considerati:
- Revenge porn
- Lesioni permanenti al volto
- Costrizione al matrimonio
- Violazioni dei provvedimenti di allontanamentoImage
2023 – Riforma Codice Rosso 2.0 (Legge 168/2023)
Rafforzamento misure preventive;
Braccialetti elettronici obbligatori
Allontanamento d’urgenza anche senza denuncia
Introduce l’arresto preventivo in caso di rischio concreto.

Maggior coordinamento tra procure, questure e s.soc.Image
Esistono anche altri strumenti come i Centri Antiviolenza e Case Rifugio: sostenuti da fondi statali e regionali.

Ed esiste un Piano Strategico Nazionale contro la violenza maschile sulle donne: aggiornato periodicamente dal Dipartimento Pari Opportunità.Image
Esistono poi dei protocolli d’intesa tra Ministero dell’Interno, Giustizia, Istruzione e Forze dell’Ordine per formazione e sensibilizzazione.Image
Purtroppo non tutto sta andando per il verso giusto. Esistono numerose criticità.
Intanto non c'è una applicazione n uniforme del #CodiceRosso.
Nei centri antiviolenza mancano spesso gli addetti.

Difficoltà nel monitoraggio effettivo degli aggressori.

Le procure sono lentissimeImage
Prevenire i femminicidi richiede un approccio sistemico, che agisca su più livelli: culturale, educativo, istituzionale, legislativo e sociale. Occorrono professionalità, superare ideologie stupide, evolversi dal punto di vista umano. Non è facile, il percorso è difficileImage
Bisogna insegnare la cultura del rispetto. Partire da una educazione affettiva e sessuale nelle scuole, fin dall'infanzia, per insegnare il rispetto, la parità di genere e la gestione delle emozioni.Image
Inoltre è fondamentale decostruire la cultura patriarcale e la mascolinità tossica: la violenza nasce spesso da una mentalità di possesso e controllo.

E continuare con campagne di sensibilizzazione pubblica, continue e pervasive, non solo in occasione del 25 novembre.Image
Prevenire precocemente la violenza è necessario e tutto ciò parte dalla formazione obbligatoria per forze dell’ordine, medici, insegnanti e assistenti sociali su come riconoscere e gestire situazioni di rischio.Image
Interventi tempestivi su segnalazioni e denunce, evitando la sottovalutazione del rischio, sono una priorità assoluta!

Così come la presenza di banche dati interconnesse tra procure, questure e servizi sociali per monitorare soggetti pericolosi.Image
Inoltre una giustizia più rapida ed efficace non è più rimandabile.
In primis l'attuazione piena del #CodiceRosso, con risorse adeguate per rispettare i tempi di intervento.

Pene inasprite solo se accompagnato da certezza della pena, monitoraggio e protezione delle vittime.Image
E poi rendere efficaci i braccialetti elettronici, con interdizione dai luoghi frequentati dalla vittima e vigilanza attiva in modo tale che questi soggetti non possano agire impunemente.Image
Percorsi obbligatori di rieducazione e psicoterapia per uomini violenti.

Centri per autori di violenza per prevenire la recidiva.

Interventi mirati su ex partner ossessivi, prima che la situazione degeneri.Image
Per concludere è fondamentale l'impegno collettivo
Non voltarsi mai dall’altra parte: amici, vicini, colleghi devono imparare a segnalare situazioni sospette.
Supportare le vittime senza giudicarle
Il femminicidio è un problema sociale, non privato.Image

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