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Vicenza, genitori rifiutano le cure per il loro figlio che ha il cancro fidandosi delle pseudoscienze

 #Vicenza Una tragedia che va oltre la cronaca, scuotendo profondamente coscienze e opinione pubblica: due genitori cinquantenni #novax sono indagati per omicidio volontario dopo la morte del figlio adolescente, avvenuta all’inizio del 2024 presso l’ospedale #SanBortolo.

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La Procura sta cercando di chiarire se la decisione della coppia di negare al figlio le #cureoncologiche necessarie abbia direttamente portato alla sua morte.

Il caso si è aperto dopo una segnalazione dei servizi sociali, e ora le indagini proseguono sotto la lente della ProcuraImage
Il quadro si complica alla luce di precedenti accertamenti: i genitori erano già stati oggetto di attenzione giudiziaria per aver negato al ragazzo un test #Covid mentre era gravemente malato, segno di una persistente sfiducia verso la medicina ufficiale.Image
Questa vicenda non è solo giudiziaria, ma chiama in causa questioni etiche e civili:

- Fino a che punto i genitori hanno il diritto di decidere per la salute dei figli?

- Dove finisce l’autonomia familiare e inizia la responsabilità verso la tutela dei minori?Image
Qual è il ruolo delle istituzioni e dei servizi sociali nel prevenire tragedie come questa?
Il caso ha infiammato la comunità locale, polarizzando le opinioni, come spesso accade in questi casiImage
C’è chi difende il principio della libertà di scelta familiare.

Altri sottolineano che la salute e il benessere dei minori devono prevalere su tutto, invocando un rafforzamento della tutela pubblica.Image
Questo episodio riapre un dibattito mai sopito in Italia su #negazionismo medico, tutela dell’infanzia e limiti del #poteregenitoriale. Resta da capire come si esprimerà la magistratura, e quali ricadute sociali e legislative potrebbe avere una sentenza esemplare.Image
La morte del ragazzo vicentino per mancata cura riporta al centro dell’attenzione un tema delicatissimo: il peso delle convinzioni personali e della #disinformazione nella società contemporanea, e il difficile equilibrio tra libertà familiare e tutela dei più deboli.Image
Negli ultimi anni, in Italia come altrove, è cresciuto un fenomeno preoccupante: la diffusione di teorie pseudoscientifiche, spesso propagate da #socialnetwork, gruppi online e una certa stampa alternativa, abituata a chiedere "donazioni" per sostenere "battaglie" assurdeImage
In questo clima, alcune famiglie scelgono di diffidare della medicina ufficiale, optando per soluzioni “alternative” o, nei casi più estremi, rifiutando completamente le cure.Image
In questo clima, alcune famiglie scelgono di diffidare della medicina ufficiale, optando per soluzioni “alternative” o, nei casi più estremi, rifiutando completamente le cure.
E vengono vendute stupide vitamine, protocolli di svaccinazione, si "vende sangue puro" da vaccini.Image
Questo “virus” della sfiducia si alimenta di:

Notizie false o distorte sui rischi delle terapie mediche.
Testimonianze di presunti “casi miracolosi” senza basi scientifiche.
Diffidenza verso le istituzioni sanitarie, spesso viste come nemiche anziché garanti del bene collettivo.Image
Il caso mette in luce le difficoltà dei servizi sociali e delle istituzioni nel monitorare e intervenire in situazioni di rischio

Intanto la tempestività: spesso le segnalazioni arrivano troppo tardi, quando il danno è ormai irreversibile.Image
Poi gli strumenti: le leggi italiane riconoscono l’autonomia genitoriale, ma questa non deve mai andare contro il diritto alla salute dei minori.Image
Inoltre c'è lo stigma sociale: la denuncia di queste situazioni è vissuta, da parte della comunità, come un’ingerenza esterna o una “colpa” collettiva, quando invece dovrebbe essere un atto di responsabilità.Image
Episodi come questo aprono dibattiti accesi, spesso segnati da polarizzazione: tra chi difende la libertà di scelta della famiglia e chi invoca l’intervento dello Stato a tutela dei bambini.Image
Mettiamoci poi l'emotività: il dolore per la perdita di un minore rende ogni discussione più difficile, con rischi di scadere in scontri ideologici o giudizi sommari.Image
Ormai non è più rimandabile la necessità di informazione corretta: emerge l’urgenza di promuovere una cultura scientifica diffusa, capace di smascherare bufale e ridare fiducia nelle istituzioni.Image
Il caso Vicenza non è un’eccezione, ma il segnale di una fragilità sociale più ampia:

Serve più prevenzione: informazione scientifica chiara, programmi scolastici sulla salute, coinvolgimento attivo della comunità.Image
Serve più ascolto e supporto: aiuto psicologico e sociale alle famiglie “a rischio”, non solo sanzioni.

Serve più responsabilità collettiva: il benessere dei minori riguarda tutti, non solo la sfera privata.Image
Questo episodio riflette una società che, nel nome della libertà, rischia di dimenticare il valore della responsabilità condivisa. Solo una sinergia tra istituzioni, scuola, sanità, media e cittadini può prevenire nuove tragedie, ricostruendo un clima di fiduciaImage

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