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La memoria dei migranti italiani

 A parte che queste persone del #bangladesh (spesso sfruttati) che hanno lavorato, pagando le tasse, possono fare quello che vogliono con i loro soldi, questo post dimostra il #razzismo di questa persona e la mancanza di memoria.


Noi italiani facevamo lo stesso.
Un Thread
Sì, gli emigranti italiani inviavano regolarmente denaro ai loro familiari rimasti in patria. Queste rimesse hanno avuto un ruolo fondamentale sia nel sostenere le famiglie sia nel contribuire allo sviluppo economico dell'Italia tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del 900Image
Inizialmente, gli emigranti utilizzavano canali informali per inviare denaro, come lettere contenenti contanti o affidandosi a conoscenti di ritorno in Italia. Successivamente, si svilupparono metodi più strutturatiImage
Si partì con vaglia postali e bancari: strumenti ufficiali per trasferire denaro.

Poi i banchieri privati: soprattutto negli USA, molti italiani si affidavano a banche gestite da connazionali. Tuttavia, questi canali non sempre erano sicuri, e si verificarono casi di truffeImage
A partire dal 1901, il governo italiano incaricò ufficialmente il #BancodiNapoli di gestire la raccolta e il trasferimento delle rimesse, offrendo maggiore sicurezza e affidabilità .

E questa cosa cambiò tutto.Image
Quali erano gli effetti delle rimesse?

Intanto il sostegno familiare: servivano a coprire spese quotidiane, saldare debiti, acquistare terreni o case, migliorando le condizioni di vita delle famiglie.Image
Inoltre il fondamentale sviluppo economico: le rimesse contribuirono alla crescita della piccola proprietà contadina e, in alcune aree, stimolarono l'avvio di piccole attività imprenditoriali .Image
Aiutarono anche la nostra finanza pubblica: rafforzarono istituzioni come la Cassa Depositi e Prestiti, permettendo investimenti in infrastrutture pubbliche.

E ci furono enormi cambiamenti culturali...Image
Infatti, anche per la crescita economica grazie al denaro, gli emigranti trasmettevano nuove idee, abitudini e stili di vita, influenzando la società italiana dell'epoca .
E quindi aiutarono la crescita, lenta, e una vera modifica grazie al confronto con un'altra culturaImage
Importantissimo, come detto sopra, fu il Banco di Napoli. Spesso erano i nostri stessi connazionali che ci truffavano (un pò come succede in queste comunità che ci sono adesso in Italia, i cui peggior aguzzini sono i loro connazionali): a questo servono i canali legaliImage
Non era ovviamente tutto oro quello che luccicava: nonostante i benefici, le rimesse potevano anche accentuare le disuguaglianze sociali. Le famiglie che ricevevano denaro dall'estero miglioravano il loro tenore di vita, mentre quelle senza parenti emigrati restavano indietroImage
Ciò creava tensioni sociali e incentivando ulteriori migrazioni. Perché c'era lo stimolo a stare meglio. Era un circolo vizioso da una parte e virtuoso dall'altro...Image
Tra il 1903 e il 1914, le rimesse rappresentavano in media oltre il 2,5% del PIL italiano, con punte fino al 4%, evidenziando la loro importanza per l'economia nazionale, esse furono un elemento chiave per il sostentamento delle famiglie e per lo sviluppo economico del PaeseImage
Questo fenomeno lasciò un enorme impronta nel nostro paese. E diede l'avvio all'epoca moderna (rallentata dalle due tragiche guerre mondiali).

I nostri emigranti andavano in: America (Stati Uniti, Argentina, Brasile), in Europa (Francia, Germania, Svizzera) e in AustraliaImage
Le rimesse servivano a:
- Comprare cibo, vestiti, medicine

- Pagare debiti e tasse

- Comprare terreni e costruire case

- Iniziare piccole attività imprenditoriali

- Mandare i figli a scuolaImage
Image
Ma cosa pensavano di noi "migranti" le persone del luogo? Corsi e ricorsi storici
Gli emigranti italiani, soprattutto tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, affrontarono numerosi pregiudizi e discriminazioni nei paesi di destinazione.Image
Le percezioni variavano a seconda del contesto storico e geografico, ma spesso erano influenzate da stereotipi negativi legati all'origine sociale, culturale e regionale degli immigrati.Image
Negli Stati Uniti, gli italiani, in particolare quelli provenienti dal Sud Italia, furono spesso considerati "non completamente bianchi" e soggetti a discriminazioni razziali. Erano stereotipati come criminali, anarchici o membri della mafia.Image
Un esempio emblematico è il linciaggio di undici italiani a New Orleans nel 1891, uno dei più gravi episodi di violenza anti-italiana nella storia americana .Image
In Francia, gli italiani furono inizialmente considerati immigrati "desiderabili" e ben accetti, soprattutto nel periodo post-bellico, quando erano visti come lavoratori affidabili . Ci furono episodi di violenza, come il massacro di Aigues-Mortes nel 1893Image
La cittadina francese di Aigues Mortes era famosa per le saline di Perrier e di Peccais dove centinaia di persone erano impiegate nell'estrazione del minerale. Ci furono profondi attriti con la comunità locale che ben presto sfociarono in aspri scontri.
Il giorno 17 agosto centinaia di francesi diedero l'assalto alle baracche che ospitavano i forestieri. Fu una strage, nonostante l'intervento della forza pubblica si contarono almeno cinquanta morti (anche se altre stime parlarono addirittura di un centinaio di vittime).Image
In Argentina e Brasile, paesi con una forte immigrazione italiana, gli italiani affrontarono inizialmente difficoltà legate alla lingua e alla cultura. Tuttavia, grazie alla loro laboriosità e capacità di adattamento, riuscirono a integrarsiImage
In conclusione questo fenomeno del "disprezzo" lo abbiamo vissuto anche noi. Ma evidentemente ce ne siamo ampiamente dimenticati come questa signora. Sono processi lenti e umani, che andrebbero compresi, regolati e non sempre ed esclusivamente condannati.Image


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