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Case di "eterno riposo": fare i tamponi agli operatori sanitari per frenare il massacro!!!

Molti si chiedono perché non si fanno i tamponi agli operatori sanitari (medici, infermieri e tutto ciò che ci gira attorno): il motivo è molto chiaro.

Non avrebbe senso, infatti, non fare uno screening delle condizioni di chi dovrebbe tutelare i nostri cari, o parenti o amici di ogni genere, se non con la paura di bloccare tutto.



Ormai è chiaramente risaputo, tutti conosciamo qualcuno in case di riposo che ci lavora ed opera perché la nostra società è piena di persone anziane in genere e spesso e volentieri mal messe, che quando parliamo con loro la frase che ci dicono sempre è: "Non ci fanno i tamponi perchè poi chiuderebbero la struttura mettendola completamente in quarantena".

Si parla di positivi asintomatici, ma molto spesso queste persone hanno un dato che allarma: hanno perso il gusto e non sentono più gli odori. Non sempre hanno la benché minima febbre, ma hanno questa evidente alterazione della percezione dei sapori e dell'olfatto!

Ma continuano le resistenze: ti raccontano che i contagi stanno calando, forse nel totale si, ma in realtà supereremo facilmente il milione di contagi se ci potessi controllare tutti. E vado per difetto non per eccesso.

E nella case di riposo, che diventano in poco case di eterno riposo, in cui spesso cooperative sottopagano i loro addetti e li ricattano con l'esigenza del lavoro e di uno stipendio, si consuma una strage silente.

I morti sono migliaia ogni giorno, non il dato della Protezione Civile, basterebbe un semplice screening e dei tamponi per vederlo. Un genocidio di anziani, una condanna a morte la polmonite grave che comporta il Corona-virus.

Per questo dobbiamo stare a casa e non incontrare i nostri anziani per nessun motivo: aiutarci e aiutarli con video-chiamate, spese fatte e consegnate fuori dalla porta.

Mascherine non ce ne sono da nessuna parte, quindi non possiamo proteggerli!

Ma dobbiamo assolutamente fare i tamponi a tutti gli operatori sanitari: sono una bomba epidemiologica incredibile. Fare quarantene fuori dagli ospedali ma in strutture diverse (l'esempio Milano con l'hotel Michelangelo è la strada giusta) e sapere se chi è vicino a noi può essere oppure no un pericolo.

E dobbiamo rispettare chi ci cura, glielo dobbiamo. Non ci sono ragioni economiche che tengano.
Le case di riposo vanno controllate per prime: queste persone che li curano tornano spesso a casa e rischiano di contagiare chi sta loro vicino creando un corto circuito che potrebbe portare questa emergenza per moltissimi mesi (con annesso un prezzo umano inaccettabile da pagare).

Alan Paul Panassiti

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